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Telemaco Signorini e Barberino di Mugello

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Telemaco Signorini e Barberino di Mugello Telemaco Signorini e Barberino di Mugello © n.c.
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Amanti come siamo di pittura, segnatamente la tavolozza tradizionale e figurativa, osservando i dipinti in catalogo che la famosa Casa d’Aste Pananti di Firenze, nota in tutta Italia e in Europa, pone all’asta in questa terza settimana di ottobre 2016, abbiamo notato una piccola tavoletta formato cm. 17 x 11, autore Telemaco Signorini (Firenze, 18 agosto 1835 – Firenze, 10 febbraio 1901), raffigurante uno scorcio di Barberino di Mugello, realizzata molto probabilmente nella seconda metà dell’800 (1865/70 ca.), quando questo grande artista del gruppo dei “macchiaioli”, fu nel Mugello per un breve periodo di tempo, ospite fra l’altro anche di Michele Gordigiani (il maestro ritrattista di Re, Regine, Imperatori, presidenti di Repubbliche e grandi personalità) alla Villa di Striano sopra Ronta di Mugello. In una brevissima biografia ricordiamo che Telemaco Signorini, figlio di Giovanni, noto pittore vedutista del Granducato di Toscana - il padre fu anche il suo primo maestro di disegno -, frequentò dal 1852 l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Con gli amici Odoardo Borrani e Vincenzo Cabianca sperimentò la pittura dal vero e frequentò con gli altri pittori macchiaioli il Caffè Michelangelo a Firenze. Nel 1856 passò un anno a Venezia, in compagnia dell'amico Vito D'Ancona. Nel 1858 e poi nel 1862, con Cabianca e Banti, è a La Spezia dove i tre amici, attratti dagli effetti della luce del Golfo, trassero ispirazione per la nascente pittura di macchia. Lo stesso Signorini, sul finire del secolo, tornerà ancora a lavorare a Riomaggiore. Nel 1859 partecipò come volontario alla seconda guerra d'indipendenza (l'esperienza ha fornito l'ispirazione per alcuni quadri, tra cui Il cimitero di Solferino) e due anni dopo si recò a Parigi, dove conobbe Corot e Constant Troyon. Nel 1862 con dei suoi amici sperimentò nella campagna alle porte di Firenze la pittura "a macchia", dando vita al sodalizio artistico noto come Scuola di Piagentina etc, etc. Terminiamo qui (ci sarebbe ancora da scrivere tante cose su questo artista) poiché Telemaco Signorini, presumibilmente come sopra citato, giunse anche nel Mugello per raffigurare questa terra nelle sue opere, compreso, ecco la scoperta, Barberino di Mugello. Siamo negli anni di una giovane Italia, di un giovane Stato nato qualche anno prima dopo le guerre risorgimentali e il maestro non trovò di meglio che collocare il suo cavalletto nella parte più caratteristica del paese mugellano, cioè la grande piazza del mercatale (attuale piazza Cavour), dove a destra troneggia il colonnato mediceo e sullo sfondo l’antico Corso Corsini con alti edifici con la classica architettura fra ‘600 e ‘700. La scena è un po scura, fu impressa sulla tavoletta nel tardo pomeriggio, poichè si notano le ombre di fine giornata, grigi nuvoloni e ponendo bene gli occhi ecco a destra sul muro dell’edificio mediceo un lampione accesso con un riverbero di luce e naturalmente i barberinesi a sciamare per la piazza con il classico corpetto e l’immancabile cappello. Niente di eclatante, ma fa pur sempre piacere osservare scorci di vita paesana nel nostro Mugello ormai scomparso. Per una curiosità la tavoletta ha un valore d’asta di 50,ooo / 70.ooo €. Non male. Telemaco Signorini (Firenze, 18 agosto 1835 – Firenze, 10 febbraio 1901)

 

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Commenti 2
  • Giuliano

    Signora Teresa, mi ha preso in contropiede, lo volevo dire io. Saluti, Giuliano

    rispondi a Giuliano
    ven 14 ottobre 2016 03:18
  • Teresa

    Inedita e simpatica questa scena di Barberino di Telemaco Signorini. Bravo Aldo ad averla scovata. .

    rispondi a Teresa
    ven 14 ottobre 2016 03:16