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SS67, PMLI Valdisieve: "Niente è stato fatto per la sicurezza. La Variante non è la soluzione ai problemi: ecco cosa serve"

Anche la sezione Valdisieve del PMLI si è espressa sulla questione della Statale 67. Questo il loro pensiero

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Variante SS67, ByPass Rufina Variante SS67, ByPass Rufina © Ok!Valdisieve
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Ancora una volta torniamo a parlare di viabilità e della dibattuta Statale 67. Dopo l'acceso dibattito di questi giorni sull'autovelox di Scopeti (Rufina) che ha visto un botta e risposta fra Sindaco e la maggioranza ed il gruppo consiliare "RufinaCheVerrà", anche la sezione Valdisieve del PMLI ha voluto esprimere parere sulla questione. Un pensiero che, per molti punti, appoggia le accuse rivolte negli scorsi giorni da RufinaCheVerrà al Sindaco Maida e la maggioranza. Pmli tuttavia ritiene che la Variante della SS67 non possa essere la soluzione unica a tutti i problemi.

Ricordiamo che, proprio questa sera, si terrà al Circolo Arci di Rufina un evento organizzato da RufinaCheVerrà sul tema e per chiedere in particolar modo che venga iniziata la costruzione della variante SS67.

Di seguente la nota integrale del PMLI Valdisieve:

"Abbiamo seguito con interesse il dibattito che si è acceso sulla postazione fissa di rilevamento velocità sulla cosiddetta “diritta di piano” a Rufina. Un tema di piena attualità, immediato nella sua percezione data la raffica di multe piovute negli ultimi tempi, ma anche perchè tocca un tema importante come la sicurezza stradale e la mobilità.

Per quanto riguarda strettamente l'autovelox in questione, in estrema sintesi pensiamo che sia evidente la necessità di aumentare di qualche decina di km all'ora il limite massimo di velocità – ad oggi fissato ai 50km orari – poiché il tratto è aperto ed oggettivamente meno rischioso di tanti altri tratti della Statale 67. Certamente poi, se ci sono aspetti di illegittimità nella postazione, saranno gli stessi pubblici ufficiali a rimuoverla.

Ad oggi è certo che quella postazione penalizza oltremodo la popolazione residente, ed in particolare i pendolari che da Dicomano raggiungono Pontassieve o Firenze in auto, poiché obbligati a passare più volte al giorno, tutti i giorni dell'anno in quel tratto. Rimanendo nell'ambito rufinese, sono proprio gli abitanti delle frazioni di Scopeti (ed i lavoratori e le lavoratrici del suo polo industriale), Contea e Casini, a pagare il prezzo più alto, nonostante siano costretti a convivere da anni con un elevato rischio stradale che non pare interessi a nessuno, né all'amministrazione comunale, né ad ANAS, impegnati più a discutere sulla competenza dei tratti che a risolvere le questioni urgenti.

Qui infatti emerge chiaro il paradosso: nulla (o davvero poco) in questi anni è stato fatto per mettere in sicurezza la statale 67 e per limitare la velocità di transito nelle frazioni (i dissuasori arancioni, vuoti, sono quasi grotteschi se presentati come deterrente valido) dove il rischio è effettivamente grande, mentre l'autovelox “di piano”, vera gallina dalle uova d'oro del comune di Rufina, è intoccabile e “colpisce” in entrambe le direzioni di marcia. Che sia una nuova “tassa” per alcuni abitanti di Rufina è fuori discussione, come lo è il fatto che l'enorme cifra preventivata in bilancio per questo tipo di infrazione stradale, finanzierà ben altro che la sicurezza stradale.

Alcuni abitanti di altrettante frazioni avevano chiesto i semafori dissuasori (o semafori intelligenti) che potessero regolare la marcia ad una velocità adeguata nei piccoli centri abitati o comunque dove c'è transito pesdonale. Sarebbe stata una scelta risolutiva e trasparente, mirata davvero a regolare la velocità riducendo il rischio, ed in più una misura a costo zero per la popolazione perchè preventiva e non sanzionatoria. Ma forse è proprio questa la ragione per cui questo tipo di impianti non viene utilizzata: perchè non fa cassa.

Vorremmo anche precisare che la soluzione dei problemi legati al traffico ed al rischio ad esso collegato nel comune di Rufina, non è certo la variante alla SS 67 alla quale tutte le forze politiche trasversamente mirano. Certamente, se fosse costruita, è indiscutibile che il centro abitato ne trarrebbe un certo beneficio. E' pur vero però che questa opera, costosissima in termini sia finanziari che ambientali visti i progetti presentati finora, spazzerebbe via in un istante tutti quegli obiettivi ai quali anche la stessa “sinistra” istituzionale dice di puntare, e cioè la mobilità sostenibile, collettiva, a basso costo economico, di rischio ed energetico.

Infatti con una nuova infrastruttura del genere, il traffico stesso si moltiplicherebbe – ed in particolare quello commerciale – ed il rischio di incidenti si sposterebbe solo da una strada ad un'altra. Chi investirebbe più a quel punto in progetti alternativi? Noi pensiamo invece che il primo passo per risolvere la questione sia, oltre alla messa in sicurezza di tutti i tratti più pericolosi della SS 67 ed il regolamento della velocità senza far “cassa”, il potenziamento ferroviario e dei trasporti pubblici su gomma della Valdisieve che deve essere capillare e frequente (facciano maggiore attenzione i nostri amministratori all'interessante progetto di Tram-Treno elaborato e proposto da anni dalle associazioni ambientaliste del territorio), e su vetture dignitose e ben manutenute. Le persone vanno tolte dalle loro auto per recarsi al lavoro dando loro una alternativa efficace; spenderebbero meno, rischierebbero meno ed inquinerebbero anche meno.

Anche il collegamento ciclabile di tutta la valle è un aspetto che a nostro avviso non può essere più rimandato perchè indispensabile sia da un punto di vista ambientale che di salute pubblica."

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