Stufa a legna, divieti in vista (www.okmugello.it) © N.c.
Tutti noi siamo abituati alle stufe da mantenere in casa. Se non altro perché, soprattutto d'inverno, tengono davvero al caldo tantissime persone. Sono strumenti utilissimi per rendere la propria abitazione calda e accogliente, specialmente in località dove il freddo non si limita ad avere un certo abbassamento delle temperature, ma fa molto di più, portando sotto lo zero i gradi di temperatura esterna.
Ragion per cui, in certi casi è veramente necessario agire in un certo modo. Tuttavia, attenzione a quella che potrebbe essere la deciisone più discussa e chiacchierata della stagione invernale 2025.
Grandi protagonsite proprio le stufe, che potrebbero finire per essere clamorosamente accantonate. Cosa sta effettivamente succedendo e per quale motivo potrebbe accadere tutto questo effettivamente.
Addio stufe, cosa succede questo inverno: i dettagli
Quanto stiamo per dire non riguarda l'Italia, ma il Regno Unito, e il potenziale divieto riguarderebbe in primissima battuta la protezione della salute di tantissime persone. Le stufe a legna, dotate di combustibili solidi, danneggerebbero la salute di oltre 1.000 persone all'anno, inoltre brucerebbero più di 50 milioni di sterline in finanziamenti per il Servizio Sanitario Nazionale.

Stando a quanto trapelato, la società di consulenza Ricardo infatti si è mossa per chiedere una maggiore regolamentazione sull'utilizzo di queste stufe nelle case. Problemi cardiaci, malattie polmonari, ictus, cancro e non solo potrebbero essere collegati all'utilizzo sfrenato di questo sistema di riscaldamento. Il rapporto è stato commissionato dal Global Action Plan e dall'Hertfordshire County Council, in uno studio che ha esaminato anche il livello di inquinamento atmosferico che avviene in Regno Unito. Inoltre, la combustione domestica contribuisce a oltre 3.000 nuovi casi di diabete e oltre 1.000 di asma all'anno.
Interrompendo tutto questo, però, l'impatto ambientale ed economico dell'Inghilterra ne gioverebbe a dir poco. I benefici sarebbero pari a quasi cinque volte ciò che si potrebbe effettivamente ottenere usando solo la legislazione vigente sulle aree di controllo attuali. Proprio per questa ragione, il Regno Unito sta effettivamente valutando il da farsi in questo senso. Chissà se qualche altro Paese lo seguirà in vista dei prossimi mesi e anni.


