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Ponte al Pino: fango da sottoterra: Firenze e l'allarme ignorato

La denuncia dell'associazione Idra.

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il Ponte al Pino invaso dal fango il Ponte al Pino invaso dal fango © Idra
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325 i cittadini, fiorentini o di passaggio, hanno in mano il documento-chiave: si scavano - senza il minimo sindacale di sicurezza, il Piano di emergenza - chilometri di tunnel Alta Velocità sotto la città patrimonio mondiale dell’Unesco (straordinariamente distratta).
325 cittadini posseggono la prova di questa inaccettabile temerarietà progettuale, condivisa da tutte le autorità istituzionali.
Tranne il comando provinciale dei i Vigili del Fuoco, che questa temerarietà denunciano su carta intestata.

Le ultime 100 copie del documento firmato dalla comandante Marisa Cesario sono passate questa ieri nelle mani di altrettanti passanti, sempre più attenti e stupiti, dalle mani del manifestante indignato che, drizzatosi ancora una volta in piedi sulla panca di via all’ingresso della Prefettura  di Firenze al civico 1 di via Camillo Benso Conte di Cavour, ha voluto così svolgere con tanto di cartelli a colori quell’opera informativa che la gran parte della grande stampa accuratamente scansa.

Uno in particolare, un volontario della Croce Rossa, fatti pochi passi si è fermato di botto: ha voluto  finire di leggere fino in fondo il commento con cui l’associazione Idra accompagna la consegna del documento dei Vigli del Fuoco. E’ rimasto esterrefatto.
E’ tornato sui suoi passi a esprimere tutta la sua solidale indignazione. Abbiamo evocato insieme – fra i più recenti - il caso Genova (per le gravi storiche omissioni che le carte paiono aver acclarato intorno alla manutenzione del ponte Morandi) e il caso Campi-Quarrata- Prato, per la devastante alluvione da torrenti e fiumi minori in un territorio che non cessa di promettere ancora oggi cemento, asfalto e impermeabilizzazione.

E giova, a chi queste politiche promuove, chiamare in causa i soli ‘cambiamenti climatici’.
Cosa potrà succedere in una Firenze pluri-alluvionata nei secoli, e due volte negli ultimi 57 anni , prima da un fiume chiamato Arno, incassato nel tratto urbano, e da due torrenti chiamati Mugnone e Terzolle, in mezzo ai quali – e proprio accanto al subalveo del primo - si progetta la faraonica stazione sotterranea TAV disegnata dall’archistar?

No, non è una cosa decente.
Non è decente che il Prefetto, destinatario insieme a Idra già a luglio della clamorosa comunicazione dei Vigli del Fuoco, continui a ignorare anche l’ottavo sollecito dell’incontro che l’associazione le chiede da marzo.

E che nessun’altra autorità – pur pressantemente informata – dia segni di attenzione e di allarme.
Non rispondono, o nel migliore dei casi si chiamano fuori
il sindaco del Comune e della Città metropolitana
il presidente della Giunta regionale
le commissioni consiliari competenti della Regione del Comuni
l’Osservatorio Ambientale
il ministro dell’Interno
il ministro delle Infrastrutture
il ministro dell’Ambiente
l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Come vogliamo chiamare questa ‘celeste corrispondenza d’amorosi sensi’ fra tutti i Poteri costituiti e la docile informazione, alleata nella censura di Palazzo (salvo ‘svegliarsi’ quando il bubbone è scoppiato e la cronaca si impone)?
Intanto, a Firenze, dai primi metri di scavo della talpa schizzano fuori in superficie, oggi, su uno dei ponti di collegamento strategici fra nord e sud della città, acqua, fango e altri strani oggetti…

Ancora una volta, Genova insegnerà qualcosa? Campi Bisenzio insegnerà qualcosa?

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