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Sabato 7 giugno, Polcanto si è trasformata in un luogo di memoria attiva, grazie all’iniziativa promossa dall’associazione Ellera, che ha inaugurato con grande successo un ciclo di eventi pensati per coniugare storia locale, natura e spirito di comunità. Una giornata che ha visto un’eccezionale partecipazione e che ha saputo parlare a più generazioni con un linguaggio semplice ma denso di significato. L’iniziativa, dal titolo “Una camminata per non dimenticare”, è andata ben oltre l’escursionismo. È stata un vero e proprio viaggio nella memoria collettiva, che ha preso forma lungo i sentieri che collegano la Tassaia a Monte Senario. Un percorso immerso nei boschi, segnato da sei soste in punti carichi di valore storico, scelti per rievocare episodi significativi legati agli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale.
Ogni tappa è diventata occasione per ascoltare una narrazione, intensa ed evocativa, che ha ridato voce ai luoghi e ai protagonisti del passato. La voce narrante, con precisione e sensibilità, ha tracciato un filo diretto tra presente e passato, aiutando i partecipanti a riscoprire storie locali spesso dimenticate, ma che ancora oggi parlano con forza alle coscienze.
Uno degli aspetti più apprezzati dell’iniziativa è stato proprio il coinvolgimento emotivo che il percorso ha saputo generare: camminare insieme, nel silenzio del bosco, ascoltando i racconti dei testimoni del tempo, ha creato un senso di comunità profonda. Non si trattava solo di camminare, ma di condividere un ricordo, di rimettere in circolo una memoria viva, capace di interrogare il presente.
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Altro elemento di rilievo è stata la straordinaria partecipazione. L’iniziativa ha visto la presenza di numerose persone, con una rappresentanza intergenerazionale che ha colpito positivamente: giovani, adulti e anziani hanno percorso insieme i sentieri, testimoniando come la memoria possa essere ancora oggi un terreno fertile di incontro e confronto. In un’epoca in cui il senso di comunità spesso vacilla, Polcanto ha dimostrato il contrario.
L’iniziativa ha anche posto l’accento su quanto sia fondamentale conoscere e valorizzare il proprio territorio. La camminata, infatti, ha permesso a molti di riscoprire luoghi poco noti, ma di grande bellezza paesaggistica e significato storico. Ogni sosta è diventata un piccolo laboratorio di storia all’aria aperta, dove i racconti si sono intrecciati con la natura circostante, regalando ai partecipanti un’esperienza completa, coinvolgente e formativa.
Il merito di questa riuscita va senz’altro riconosciuto all’associazione Ellera, attiva a Polcanto con numerose iniziative culturali e sociali. Con questa camminata, Ellera ha lanciato un messaggio chiaro: la memoria non è un esercizio nostalgico, ma uno strumento per comprendere il presente e progettare il futuro. Solo mantenendo vivo il ricordo, infatti, è possibile affrontare con consapevolezza le sfide del nostro tempo.
La giornata si è chiusa con un momento conviviale che ha consolidato il senso di appartenenza e la voglia di continuare su questa strada. La camminata del 7 giugno, infatti, è solo la prima di una serie di appuntamenti pensati per mantenere viva la memoria storica locale attraverso modalità partecipative, accessibili e inclusive.
Polcanto ha camminato davvero nella memoria, con il cuore e con i passi. Ha dimostrato che si può fare cultura anche nei piccoli paesi, coinvolgendo le persone e dando valore alle storie che abitano il territorio. Un esempio virtuoso che merita di essere raccontato, ricordato e – soprattutto – replicato.
L’auspicio è che sempre più realtà seguano questa direzione, investendo sulla valorizzazione della memoria e sulla costruzione di comunità autentiche, partendo proprio dal contatto con la terra e le sue storie. Perché la memoria, come la natura, ha bisogno di essere coltivata e vissuta.


