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POC - Borgo in Comune - La discussione sul Piano Operativo comunale ha avuto aspetti davvero surreali

Si sostiene che questo Poc riduce i volumi rispetto ai piani precedenti. Una considerazione ridicola

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Romagnoli e Verdi, di Borgo in Comune Romagnoli e Verdi, di Borgo in Comune © NN
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Si sta scaldando la discussione politica in queste prime fasi della campagna elettorale e l'occasione è il POC Piano Operativo Comunale, lo strumento che tenta di ridisegnare l'aspetto urbanistico di Borgo San Lorenzo e approvato nell'ultimo Consiglio Comunale del 4 aprile scorso. Su questo argomento, pubblichiamo di seguito, una netta presa di posizione del Gruppo Consiliare Borgo in Comune che critica numeri e modalità di attuazione di questo piano.

La discussione sul Piano Operativo comunale ha avuto aspetti davvero surreali come la discussione sui nuovi volumi edilizi residenziali e commerciali. Quasi ventimila nel primo caso e oltre tremila nel secondo. Nonostante questo si sostiene che questo Poc riduce i volumi rispetto ai piani precedenti. Una considerazione ridicola in quanto i volumi previsti vanno ad aggiungersi a quelli già realizzati dai piani precedenti che erano basati su incrementi demografici superiori a quelli attuali. Gli 83 abitanti in più del 2023 non fanno parte dell'analisi alla base del Poc che si ferma al 2020 e comunque non modificano un quadro che vede il comune di Borgo sostanzialmente stabile nei suoi abitanti dal 2010.

Nel frattempo però si sono realizzati migliaia di metri cubi, 11 mila solo dell'ultimo RUC per centinaia di nuove abitazioni. Si richiamano i numeri del Piano Strutturale intercomunale del Mugello  per sottolineare che le nuove previsioni sono più contenute come se quel piano lo avessero votato altri invece che questa maggioranza (con il nostro voto contrario). Piano che però dava  anche 1045 abitazioni vuote a Borgo san Lorenzo al 2011, dato che doveva essere alla base della programmazione con un nuovo censimento che non si è fatto.
Tra le nuove occupazioni di suolo ricordiamo il parcheggio da 200 posti auto accanto agli asili nido in un'area verde accanto al Parco Pertini e lo stesso vale per un immobile da 3000 mq nell'area verde che confina con viale della resistenza. Nuove edificazioni residenziali vicino all'ospedale dove la programmazione urbanistica avrebbe dovuto tenere conto degli investimenti previsti in campo sanitario per la creazione di nuove strutture e servizi per la popolazione.

L'edilizia residenziale sociale, con cui ci si riempie la bocca, è una foglia di fico per coprire la mancanza di aree per edilizia residenziale pubblica e convenzionata. Infatti si tratta di un'indicazione non obbligatoria che chi realizza può tranquillamente monetizzare (cosa prevista espressamente in alcune schede e osservazioni). A questo proposito abbiamo fatto presente che il consiglio comunale di Firenze approvando il nuovo Poc pochi giorni fa ha stabilito che la previsione di edilizia residenziale sociale sia obbligatoria e le convenzioni alzate da 12 a 20 anni. Dalla nostra maggioranza silenzio assoluto. Le previsioni commerciali ancora concentrate all'ingresso ovest (zona Tamoil) possono solo peggiorare la situazione. Qualcuno pensa che chi le realizzerà si accolli anche l'eventuale rotonda e la viabilità, opera discutibile e non precisata nel Poc nel suo reale percorso. Lo stesso si può dire per le aree della futura pista di atletica e di posteggio accanto al cimitero e al polo scolastico con una previsione residenziale di cui non si capisce l'utilità per dimensione e collocazione.

Se saremo chiamati ad amministrare Borgo nei prossimi 5 anni alcune di queste previsioni andranno profondamente riviste per migliorare la qualità dell'ambiente urbano da cui dipende anche il benessere dei cittadini a partire dai più piccoli, che non votano, ma ai quali appartiene il futuro del nostro paese

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