Le 'orge' vicino a San Cresci. Storia di 'balli' d'altri tempi... © n.c.
Una leggenda mugellana. Come ho scritto più volte, un tempo non c’era la televisione e di discoteche e pub non se ne aveva neanche l’idea. Mi direte ...che bella scoperta… Ma il tempo del “dopocena” veniva impegnato ugualmente. Nelle serate invernali od estive - come potrebbe essere una di queste - le famiglie si riunivano all’imbrunire con i vicini nelle aie delle case e s’iniziava a parlare. I soliti pettegolezzi paesani tra donne - nulla di nuovo – la facevano da protagonisti, ma ogni tanto qualche “nonnino”, deposto il bastone ed acceso un qualcosa che somigliava ad un sigaro, iniziava a raccontare. Parlava dei tempi che furono ed illustrava le “storie” che a sua volta gli avevano narrato - in simili occasioni - i suoi vecchi su alcuni fenomeni misteriosi che terrorizzavano il circondario. Nei casolari presso la villa di Campestri, si raccontava per esempio che nelle notti “buie e senza luna”, in quella che fu un’antica casa signorile posta in quei paraggi - ora un rudere - si svolgessero i famigerati Balli Angelici. Questi non erano altro che sfrenate danze eseguite in un apposito salone di una villa o castello, da diverse persone di ambo i sessi e di età variabile. L’unico problema è che i partecipanti erano completamente nudi (come gli angeli) ed il tutto non si limitava ad un innocente ballo ma anche ad un dopo… enfatizzato dal vino e delle atmosfere artefatte. Tali rituali continuarono per anni fin quando, senza spiegazioni, il tutto finì nel peggiore dei modi. Si dice infatti che in una di queste orgiastiche feste, quando l’orchestra nell’apice dei suoi accompagnamenti stava per terminare la “sinfonica” opera, da dietro una tenda spuntasse un giovane contadino che aveva smarrito la strada di casa; questi, immediatamente notato - succede sempre così nelle storie - dalla più bella ragazza nella sala, da lei fu invitato a prendere parte alla simpatica “festicciola”. I due iniziarono a ballare e dopo poco a “giurarsi” amorose promesse future. La coppia - a quanto pare - scatenò l’invidia o le brame di qualche astante, che accecato dai sensi ed invaghito della “fanciulla” stava per mettere in atto qualche lussurioso progetto, quando improvvisamente il loro girare iniziò a materializzarsi in un impressionante volteggiare in aria, sempre più su, fino ad arrivare alla finestra e svanire nell’oscurità, lasciando alle loro spalle le volte della stanza rovinare sotto al tetto che cedeva…. facendo crollare l’edificio che seppellì i danzanti tra urla e stridori. Ogni tanto in questa località, chiamata “Mugolio” - un nome un programma - si sente ancora uno strano brusio, eco - forse - dei lamenti di dissipati “ballerini” gelosi.



Paolo
Complimentoni come sempre! Paolo Marini