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Ius soli sportivo, Omoboni: si faccia chiarezza, rischio discriminazioni inaccettabili

Lo sport è uno strumento di integrazione

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Foto di repertorio Foto di repertorio © Ok!Valdisieve
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Una discriminazione assurda indipendentemente dallo sport. Non riconoscere la cittadinanza a un minore che nasce in Italia, rimane una delle ingiustizie più altisonanti del nostro paese. Adesso questa discriminazione sembra che stia arrivando anche nello sport. E' arrivata alla nostra redazione una nota del Sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni che pubblichiamo di seguito.

Stanno arrivando diverse segnalazioni da associazioni che tentano di tesserare bambini e ragazzi, cittadini di seconde e terze generazioni residenti in Italia, ma ancora senza cittadinanza e non riescono a farlo (per iscriversi viene richiesto semplicemente un anno di frequenza scolastica), perché vengono chiesti documenti difficili da trovare. Ringrazio Mauro Berruto ed altri parlamentari che hanno presentato al ministro Abodi un’interrogazione per capire cosa sta succedendo.

Stiamo parlando di ragazzi che, per una normativa assurda sulla cittadinanza che nessuno ha mai avuto coraggio di cambiare, non hanno cittadinanza italiana, e vogliono praticare sport.

Se è un problema di procedura, si può risolvere credo rapidamente, se è altro, sarebbe inaccettabile.
Lo sport non può diventare un elemento di discriminazione, visto che pochi giorni fa il suo valore è entrato anche nella nostra Costituzione.

Il testo dell'Interrogazione di Mauro Berruto

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