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Franco Banchi sui trasporti ferroviari in Toscana. "Non bastano i nuovi treni, servono ascolto e partecipazione dei pendolari"

A questo proposito, l’esponente civico guarda ad altri modelli: “La Regione Liguria, ad esempio, ha aperto la partecipazione alla...

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Treno Trenitalia Treno Trenitalia © VisualHunt
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"Altro che tagliare nastri, si pensi ai pendolari": è questo il monito lanciato da Franco Banchi, già consigliere regionale e oggi esponente della Lista Civica per Tomasi Presidente, in merito alla situazione dei trasporti ferroviari in Toscana.

In una nota diffusa il 26 luglio, Banchi ha criticato l’atteggiamento del Presidente della Regione Eugenio Giani che, il giorno prima, aveva celebrato alla stazione di Santa Maria Novella l’arrivo del 70° treno di nuova generazione previsto dal contratto di servizio con Trenitalia. “Giani è stato molto abile nel presentare solo i dati favorevoli – afferma Banchi – evitando di ricordare che, secondo il contratto 2019-2034, entro il 2023 dovevano già essere operativi 86 nuovi treni. Il cronoprogramma è chiaramente saltato”.

Oltre al ritardo, Banchi sottolinea un altro aspetto poco menzionato: “Dei 912 milioni di euro di investimento complessivo, solo 69 milioni sono stati messi dalla Regione. Il resto è a carico di Trenitalia. Ma dal racconto istituzionale sembra che tutto sia merito del governatore”.

Ma il cuore del problema, secondo Banchi, non è solo nell’introduzione dei nuovi convogli, bensì nella qualità del servizio, soprattutto per le linee a forte traffico pendolare come la Arezzo-Firenze, la Pontassieve-Borgo San Lorenzo e la Faentina. “Il sistema attuale è troppo chiuso: la diarchia tra Regione e Trenitalia esclude di fatto gli utenti dai processi decisionali. Serve un controllo terzo e trasparente, con il coinvolgimento diretto delle associazioni di pendolari”.

A questo proposito, l’esponente civico guarda ad altri modelli: “La Regione Liguria, ad esempio, ha aperto la partecipazione alla redazione del nuovo contratto di servizio alle associazioni dei pendolari. Anche la Toscana dovrebbe muoversi in questa direzione”.

Tra le proposte concrete avanzate da Banchi, c’è quella di una modifica del contratto di servizio con l’introduzione di una postilla che obblighi Trenitalia a confrontarsi ogni anno sui territori delle tratte più problematiche. “Serve un percorso partecipativo che accompagni l’intero ciclo del contratto: dalla fase di progettazione, alla gestione, fino alla verifica finale. Non parliamo di Alta Velocità, ma di treni regionali, fondamentali per la vita quotidiana di migliaia di cittadini”.

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