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Frana a Palazzuolo sul Senio: proseguono i controlli sul rio Rovigo e sul fiume Santerno

Continuano i monitoraggi ambientali di ARPA Toscana ed Emilia-Romagna sul rio Rovigo e il fiume Santerno dopo la frana che ha coinvolto...

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Santerno in inverno Santerno in inverno © N. c.
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Le operazioni di monitoraggio ambientale avviate dopo la frana che ha coinvolto una discarica di rifiuti nel comune di Palazzuolo sul Senio (FI) sono tuttora in corso e si stanno intensificando. In prima linea ARPA Toscana e ARPA Emilia-Romagna, che congiuntamente stanno conducendo attività di controllo sul rio Rovigo e sul fiume Santerno, sia nel tratto toscano che in quello emiliano-romagnolo, a valle dell’immissione del torrente. L’evento franoso, che ha destato forte preoccupazione per il possibile inquinamento ambientale, ha spinto le autorità a mettere in campo un’azione sinergica tra istituzioni locali e operatori specializzati per arginare il rischio e garantire la sicurezza ambientale e idrica dell’area.

Sopralluoghi congiunti e nuove misure preventive

Nei giorni scorsi, i tecnici di ARPA Toscana e ARPA Emilia-Romagna, insieme agli operatori della ditta Agriambiente – incaricata dal Comune di Palazzuolo sul Senio per la raccolta dei rifiuti – hanno effettuato un accurato sopralluogo lungo il corso del rio Rovigo, partendo dalla zona a valle della frana. In particolare, le ispezioni si sono concentrate nei punti dove sono state installate le reti di contenimento per intercettare e raccogliere i materiali di scarto trascinati dalla corrente.

Tra le misure adottate figura l’installazione di una nuova rete di contenimento in località Molino della Lastra, a circa cinque chilometri a valle della frana. Questa rete, progettata per resistere anche a eventuali nuove piene del torrente, ha già intercettato frammenti di rifiuti, in particolare sacchi e stoffe, dimostrando la sua efficacia preventiva.

Raccolta sistematica dei rifiuti: il lavoro di Agriambiente

Le attività non si limitano all’installazione delle barriere: gli operatori di Agriambiente monitorano più volte a settimana tutte le reti installate lungo l’alveo del rio Rovigo e del Santerno, provvedendo alla rimozione manuale dei rifiuti accumulati. I materiali raccolti vengono sistemati in sacchi e stoccati temporaneamente in aree accessibili ai mezzi di trasporto, prima di essere trasferiti in impianti autorizzati allo smaltimento tramite appositi contenitori scarrabili posizionati lungo le strade adiacenti.

Durante il recente sopralluogo, è stato possibile osservare direttamente le operazioni di raccolta effettuate da alcuni operatori, un lavoro delicato e costante che testimonia l’impegno nella protezione del territorio.

Dal Rovigo al Santerno: monitoraggio a tutto campo

Le ispezioni sono poi proseguite fino al punto in cui il rio Rovigo si immette nel fiume Santerno, senza evidenziare la presenza di rifiuti in quel tratto. Più a valle, nella località Molino di Valtellere (comune di Firenzuola), è stata posizionata un’ulteriore rete di contenimento di grande dimensione. Anche qui, i residui visibili erano pochissimi, segnale positivo dell’efficacia delle misure adottate.

I tecnici di ARPAE Emilia-Romagna hanno quindi esteso i controlli nel tratto emiliano del fiume Santerno, visitando nuovamente i punti già monitorati nei sopralluoghi precedenti: La Buca dei Pirati (località Valsalva), Ponte Alidosi (Castel del Rio) e La Baia del Sole (Fontanelice). Anche in questi luoghi non sono stati rinvenuti rifiuti, confermando una situazione al momento sotto controllo.

Analisi della qualità delle acque

Durante il sopralluogo, sono stati prelevati campioni d’acqua nel tratto del Santerno presso Valsalva, nel comune di Castel del Rio (BO), nello stesso punto in cui già nel marzo scorso era stato effettuato un prelievo. L’obiettivo è verificare se la qualità delle acque abbia subito modifiche nel tempo a causa del trascinamento di rifiuti dalla discarica franata. I risultati delle analisi di laboratorio saranno comunicati non appena disponibili.

Questa attività si inserisce in un più ampio quadro di controlli ambientali volto a preservare l’integrità degli ecosistemi fluviali e a garantire la salubrità delle risorse idriche, fondamentali sia per la biodiversità che per l’uso umano e agricolo del territorio.

Droni in azione e documentazione tecnica

Un altro importante strumento a supporto delle ispezioni è stato l’impiego di droni, utilizzati per raccogliere immagini e dati dettagliati durante il monitoraggio effettuato il 2 aprile 2025. I rilievi aerei hanno permesso di ottenere una visione d’insieme delle aree interessate e di individuare con precisione i punti critici da sorvegliare. Tutte le informazioni raccolte sono state raccolte in una relazione tecnica, disponibile per i tecnici che stanno lavorando sul campo per valutare in tempo reale l’evoluzione della situazione.

Verso una gestione ambientale integrata

Quanto accaduto a Palazzuolo sul Senio rappresenta una sfida importante per le autorità locali e regionali: dimostra come un evento naturale, come una frana, possa avere ripercussioni ambientali complesse se coinvolge aree sensibili come una discarica.

Il caso ha però anche evidenziato l’efficacia della collaborazione tra enti, dalla protezione civile ai tecnici ARPA, dai comuni coinvolti alle aziende operative sul territorio. Come sottolineava il biologo Rachel Carson, pioniera dell’ambientalismo moderno: "Nella natura nulla esiste da sola". È proprio questa interconnessione tra fenomeni naturali e attività umane a richiedere una sorveglianza continua e interventi integrati.

Nel frattempo, l’impegno resta alto. Le attività proseguiranno anche nei prossimi giorni con ulteriori ispezioni, aggiornamenti sugli esiti delle analisi e, se necessario, nuove azioni correttive. La speranza è che l’esperienza di Palazzuolo sul Senio diventi anche un modello operativo per affrontare situazioni simili in altri territori, dove la tutela del paesaggio e delle acque resta una priorità assoluta.

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