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Firenze. La nascita di Firenze Democratica metterà alla prova la stabilità politica?

Dopo la nascita del gruppo "Firenze Democratica"

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Il consiglio comunale Il consiglio comunale © facebook
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Con la "scissione Del Re" e la nascita in Salone dei Duecento del gruppo consiliare Firenze Democratica rischiano di saltare gli equilibri a sinistra e di rendere gli ultimi sei mesi del consiglio comunale ad alta tensione.

Il Pd al momento può  contare su 17 voti certi su 34, voti garantiti dai consiglieri legati al sindaco Nardella.
I numeri in consiglio comunale sono davvero risicati anche se i fuoriusciti Delreiani garantiscono di votare sul programma di mandato ma il consiglio potrebbe entrare in crisi e rendersi necessario anche il voto stesso del sindaco per bilanciare le prospettive.

Circola voce che alcuni consiglieri possano diventare "stampelle" del Pd per condurlo a fine mandato, vediamo nel dettaglio cosa ci hanno risposto.

Nell'occhio del ciclone ci sono i due consiglieri (per niente uniti fra loro) in quota Cinque Stelle. L'ex candidato sindaco Roberto De Blasi e il consigliere Lorenzo Masi ed entrambi assicurano che anche se a livello nazionale Conte strizza l'occhio ai Dem loro a Firenze "portiamo avanti il mandato dato dagli elettori: ovvero stare all'opposizione."

L'ex candidato sindaco De Blasi sottolinea che "forse saranno questi i sei mesi per certi versi più entusiasmanti della legislatura" mentre Lorenzo Masi, smentendo anche un avvicinamento alla sinistra più estrema sottolinea che "non starà mai insieme a chi sostiene chi occupa le case."

Michela Monaco uscita sbattendo le porte dalla Lega su cui aveva investito molto per passare al gruppo misto e subito nominata da Nardella  consigliera speciale per le disabilità e altra sospettata di votare al bisogno con la maggioranza ribadisce "farò quello che ho sempre fatto da quando sono nel gruppo misto, ovvero votare secondo coscienza. Sono stata chiara fin da ottobre; non entro in maggioranza".

Anche l'altro appartenente al gruppo misto e altro fuoriuscito dalla Lega Andrea Asciuti spesso nell'occhio del ciclone per le sue posizioni no vax e pro Russia nello scontro in Ucraina sottolinea che "come sempre voterò libero a seconda delle singole delibere sottolineando di aver sempre votato e di non essersi mai astenuto come hanno fatto le opposizioni".

Sul filo del rasoio anche i consensi che possono fornire le due renziane ovvero la ex Lista Nardella Mimma Dardano e l'ex Dem Barbara Felleca.
E siamo certi che l'emorragia rischia di non essersi esaurita qui con l'uscita di Piccioli, Di Puccio e Calistri considerando i (molti) mal di pancia dei consigliere Dem che poco hanno gradito l'imposizione dell'investiura Funaro.

Siamo anche noi convinti che questi ultimi sei mesi di legislatura fiorentina saranno davvero divertenti o complicati, a seconda dell'angolo di visione; certo è che il presidente del Consiglio Luca Milani ieri tuffatosi nell'Arno nelle acque fredde del fiume l'avrà fatto per temprarsi a quello che l'aspetterà nel salone dei Duecento.

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