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Santa Barbara. Giovedì 4 i Vigili del Fuoco festeggiano la patrona

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Santa Barbara. Giovedì 4 i Vigili del Fuoco festeggiano la patrona Santa Barbara. Giovedì 4 i Vigili del Fuoco festeggiano la patrona © n.c.
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Dopo la festa dei carabinieri per la ricorrenza della “Virgo Fidelis (vedi articolo OK!Mugello del 23 novembre 2014), giovedi 4 dicembre 2014 sarà la volta del Corpo dei Vigili del Fuoco, che festeggeranno la loro Patrona, Santa Barbara, con la Santa Messa alle ore 18 nella Pieve di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo, officiante il pievano don Maurizio Tagliaferri. Dopo la funzione religiosa seguirà per gli ospiti un convivio presso la piazzetta del Consorzio a Rabatta, a poco metri dal Distaccamento dei Vigili, che come è noto dal viale Giovanni XXIII, si è trasferito da alcuni mesi nella nuova sede nella zona industriale di Rabatta. Vogliamo ricordare che molto probabilmente, in data ancora da decidere, sarà inaugurato il nuovo distaccamento, con una serie di manifestazioni, che quando sarà il momento porteremo con piacere alla cortese attenzione dei nostri lettori. Possiamo solamente dire che tempo indietro abbiamo consegnato con molta gioia ( anche perché nostro babbo Amilcare Giovannini, in età giovanile era “vigile ausiliario volontario”, così come due nostri cugini, Giovanni e Giuseppe Fiorelli), al Distaccamento dei Vigili del Fuoco una serie di immagini fotografiche tratte dal nostro archivio, d’epoca e moderne, (alcune ci sono state donate da due famiglie), relative all’attività operativa dei Vigili fin dai primo del ‘900. Niente di eclatante ci mancherebbe, ma sufficienti per custodire alcuni documenti iconografici di una vita vissuta. Ed ora un po di storia di Santa Barbara: “ - Santa Barbara è la Santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c'è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano "in pericolo di morte improvvisa". Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l'impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di 'barbara', cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì nella villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. Il padre aveva destinato Barbara in sposa al prefetto di Nicomedia, ma lei rifiutò di sposarsi. Il padre furente la fece processare e condannare a morte, a causa della sua fede cristiana. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Venne allora rinchiusa in una cella della fortezza di Nicomedia. Nella prigione, un giorno, si sprigionò un incendio: Barbara uscì viva dalle fiamme. Durante il processo, che iniziò il 2 dicembre 290, Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti. Nella foto (in alto): La nuova sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Borgo San Lorenzo. Vigili del Fuoco durante lo spegnimento dell’incendio che distrusse in parte nel 1935 le Fornaci Brunori (Foto e archivio A.Giovannini)

 

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