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Cafaggiolo, dal progetto della strada sparisce la galleria. Chiaracane: "l'unica strada possibile adesso è quella della procura"

Dell'avvio della procedura di V.I.A. per il progetto definitivo i cittadini non erano stati informati.

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Variante Cafaggiolo Variante Cafaggiolo © Mc
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Nuova beffa con la sparizione della galleria dal progetto. E' l'ennesimo capitolo nella telenovela che riguarda la variante della strada regionale della Futa che l'imprenditore svizzero.argentino Alfredo Lowenstein ha ottenuto di poter realizzare pagando di tasca propria purché la si tenga lontano da Cafaggiolo che ricordiamo come patrimonio mondiale Unesco non è sua ma dell'umanità.

Lowenstein evidentemente non la pensa così e dopo un decennio di tira e molla in cui ha tenuto sotto scacco il Mugello con l'illusione di garantire fortune e benessere per tutti col flusso di turisti garantiti dal suo restauro della villa ci riprova e solo per caso si scopre che tutto va rimesso in discussione.

"Lui ha solo un obiettivo; tenere lontani da Cafaggiolo tutti e rendere il castello invisibile affinché chi abbia voglia di vistarlo e anche solo vederlo debba pagare un biglietto" attacca Giusto Chiaracane il medico barberinese del comitato di San Giusto a Fortuna da tempo in trincea contro il progetto del magnate.

Del resto la carta bianca Lowenstein la chiedeva nel 2016 grazie a un "patto" stretto durante un famoso viaggio a Miami di una delegazione guidata dall'allora vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini (mugellano doc), di cui facevano parte i sindaci di Barberino e Scarperia, Gianpiero Mongatti e Federico Ignesti, e l’assessore al turismo dell’Unione dei Comuni del Mugello, Cristian Menghetti.

Pareva tutto fatto ormai con un masterplan presentato pubblicamente ma non è così e sull'affaire la parola fine sembra non volersi mettere mai dato che il comitato di "San Giusto basso” tramite il coordinatore Alessandro Cammilli fa sapere che, dopo non aver ricevuto più nessuna informazione da nessuno degli enti interessati ha scoperto solo scartabellando nel sito Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che il 18 dicembre scorso Anas, come soggetto proponente e la Cafaggiolo S.r.l. come soggetto attuatore, hanno presentato al Ministero istanza per l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità alla procedura di V.I.A e che la stessa si è avviata ufficialmente il 27 marzo. Nel silenzio più assoluto.

E qui la sorpresa. E' bastato leggere le carte per sapere che gli abitanti di San Giusto a Fortuna sono stati beffati poiché nel progetto è sparita l'unica opera di mitigazione, ovvero quella galleria che avrebbe dovuto salvare l'abitato del piccolo borgo "allo scopo di  mitigare gli impatti paesaggistico ed acustico generati dall’infrastruttura nell’unico tratto prossimo ad alcuni recettori sensibili”.
Di questa galleria, e quindi di questa “mitigazione”, nel progetto presentato al Ministero non ce n’è traccia e non solo, lo steso progetto, nel tratto di San Giusto a Fortuna prevede che il tracciato stradale sia in rilevato, ma tante sono le cose che non tornano ai residenti e che rimettono in discussione tutto.

A questo punto non resta che presentare nei tempi tecnici previsti le necessarie osservazioni tecniche al fine di contrastare il progetto; l'unica cosa che colpisce è però il silenzio.
Giusto Chiaracane del comitato di San Giusto a Fortuna ha le idee chiare e afferma che a questo punto "l'unica strada possibile è quella della procura della Repubblica."
E non scherza dato che già nel 2016 aveva fatto intendere – tramite l’avvocato Federico Bagattini – la possibilità di un esposto in procura.

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