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Bang Sonici perché bisogna stare tranquilli. C'è lo spiega Davide Galeotti appassionato di Aeronautica militare

In queste ore il Mugello e l'Alto Mugello sono stati "scossi" da due bang sonici provocati da caccia dell'Aeronautica Militare in probabile intervento operativo

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Eurofighet Eurofighet © Leonardo
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A seguito della paura che i due boati supersonici hanno provocato nella popolazione del Mugello, Valdisieve e della Romagna, ci arriva in redazione la spiegazione (non ufficiale) di Davide Galeotti appassionato di Aeronautica Militare il quale ci spiega come si produce un "bang supersonico" e sopratutto perché. 

- Cosa è un bang sonico?
Semplificando (mi si perdoni l'approssimazione): il suono è una vibrazione (un'onda) nell'aria. Ogni evento che perturbi l'aria genera onde che noi percepiamo come suono, onde che al livello del mare e a temperatura di 20° centigradi si muovono ad una velocità di circa 1230 km/h. Quando un'aereo (o altro oggetto) raggiunge e supera questa velocità, le onde sonore si ammassano davanti all'aereo accumulando pressione. Dopo il passaggio, la pressione torna normale velocemente e produce quel bang che abbiamo percepito in queste ore. È bene precisare che si tratta di un fenomeno "totalmente innocuo per le persone e cos", tranne ovviamente lo spavento che può generare

- Che tipo di velivolo può superare la velocità del suono?
Al momento solo alcuni tipi di velivoli militari: diversi tipi di caccia intercettori o di cacciabombardieri e due tipi di bombardieri (l'americano B1 Lancer e il russo Tu160 Blackjack). Nei nostri cieli, i "responsabili" possono essere solo due (eccezion fatta per qualche velivolo americano o alleato di passaggio, il quale però non dovrebbe aver ragioni di tenere quelle velocità): l'Eurofighter F2000, Typhoon, costruito da 4 nazioni europee tra cui la nostra, e il Lockheed F35 Lightning II (alla cui costruzione partecipa anche l'italiana Leonardo).
Essendo l' F35 primariamente destinato all'attacco al suolo (anche se è previsto un suo utilizzo in ruoli di difesa aerea) possiamo dire con una certa sicurezza che i due bang sonici uditi sulle nostre terre siano stati provocati da una coppia di Eurofighter Typhoon (probabilmente del 4° Stormo Caccia di Grosseto) che, in servizio di pattuglia per "polizia aerea" siano stati allertati per rispondere velocemente a un'emergenza e abbiano accelerato a velocità supersonica per compiere l'intercettazione di un dato "contatto" (un altro aeromobile) segnalatogli dalla rete di sorveglianza radar che fa capo al Comando Operazioni Aeree dell' Aeronautica Militare.

- A che scopo si compiono queste intercettazioni?
Per svariate ragioni relative a disparate situazioni.
Qualsiasi oggetto (pilotato o meno) in volo nello spazio aereo nazionale deve essere identificato e controllato.
Il Controllo del Traffico Aereo di pertinenza nella zona in cui vola quel velivolo lo deve poter contattare e deve poter ottenere informazioni sulle sue intenzioni di movimento. Capita che per un'avaria le comunicazioni siano impossibili e allora si deve poter controllare che tutto vada bene. Altre volte un aereo che doveva seguire una data rotta a una data quota e velocità non rispetta quei parametri, mettendo a rischio l'intera aeronavigazione in quella zona e anche in questo caso si ha bisogno di contattarlo per "rimetterlo in rotta". Altre volte, più rare, si ha un'intrusione nel nostro spazio aereo di un "contatto" totalmente ignoto nell'identità e nelle intenzioni. In tutti i casi in cui non si riesce a ripristinare le comunicazioni o a identificare il velivolo in altro modo, si chiede l'intervento della Difesa Aerea, ossia dei Caccia dell' Aeronautica Militare.

Essi decollano da una delle 4 basi dedicate ai reparti "caccia intercettori", ossia Treviso Istrana (Veneto), Grosseto (Toscana), Trapani Birgi (Sicilia) e Gioia del Colle (Puglia) compiendo il cosiddetto "Scramble" (decollo su allarme) oppure vengono allertati se già in volo di pattuglia. In questi casi la velocità di intervento è "fondamentale", sia per parare un'eventuale minaccia esterna che per aiutare un aeromobile in difficoltà. Quindi i velivoli da caccia passano immediatamente a velocità supersonica. In quel caso, noi percepiamo i boom sonici.

Purtroppo la linea caccia italiana è andata nel corso degli anni ad assottigliarsi (come si vede dall'elenco delle basi che ho fatto) e questo comporta che si spedisca a intercettare il dato aeromobile sconosciuto/ in difficoltà una coppia di velivoli in quel momento molto lontana (gli aerei di Grosseto hanno responsabilità per tutto il centro Italia e la Sardegna, per capire) con accresciuta necessità di volo supersonico.
Comunque sia, quando percepiamo quei forti rumori, passato il comprensibile spavento momentaneo, dobbiamo renderci conto che sono "esplosioni positive": significa che i nostri uomini e donne della nostra Aeronautica Militare sono al lavoro con efficienza per la sicurezza e la tranquillità di tutti noi.
È come se quei bang fossero una specie di "sirena" di un' ambulanza, di un camion dei pompieri o di un'auto dei Carabinieri: un suono che deve farci sperare che vada tutto bene a chi è in difficoltà ma che deve renderci "orgogliosi" del fatto che i nostri ragazzi in divisa (militare o civile che sia) vegliano su di noi.

Davide Galeotti, appassionato di Aeronautica Militare

 

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Commenti 1
  • Don Renato Sacco

    Eccitazione per i mezzi da guerra... Sono rimasto molto colpito non solo del fatto del " suono" ma dello del commentatore... Non si chiede neanche una spiegazione all'aeronautica militare. No no... Ci sono i fedeli devoti che rispondo loro con tanto di particolari.. e arrivano a paragonare il tutto alla sirena di u a ambulanza.... Da vergogna! Mi piacerebbe sapere a cosa paragonerebbe il fungo atomico..... Non oso immaginare. E che dire della conclusione? ”"...orgogliosi" del fatto che i nostri ragazzi in divisa (militare o civile che sia) vegliano su di noi." Ci manca solo 'armiamoci e partite '... Ecco un esempio di come l'informazione ...non aiuta ..anzi fa propaganda

    rispondi a Don Renato Sacco
    lun 14 agosto 2023 10:31