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La Direzione aziendale dell’Asl Toscana centro ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del dottor Massimo Di Natale, professionista stimato e figura di riferimento della sanità pratese, venuto a mancare prematuramente nei giorni scorsi. L’intera Azienda sanitaria si è unita al dolore della famiglia, dei colleghi e di quanti hanno avuto modo di conoscerlo e collaborare con lui nel corso della sua lunga carriera.
Il dottor Di Natale ha operato per molti anni presso l’ospedale Santo Stefano di Prato, struttura nella quale ha ricoperto il ruolo di direttore del reparto di Medicina Interna 2. Nel suo percorso professionale si è distinto per l’elevata preparazione clinica, per il rigore scientifico e per un approccio alla professione improntato a grande senso di responsabilità e attenzione verso i pazienti. Le sue competenze lo hanno reso un punto di riferimento non solo per l’équipe medica del reparto, ma anche per numerosi professionisti dell’area sanitaria.
Nel corso degli anni, il contributo del dottor Di Natale è stato determinante nel garantire la qualità dell’assistenza e nel promuovere un modello di cura basato sull’ascolto, sulla competenza e sulla collaborazione multidisciplinare. La sua attività ha inciso in modo significativo sul funzionamento del reparto da lui diretto e sull’organizzazione complessiva dei servizi di Medicina Interna, lasciando un’impronta riconosciuta e apprezzata all’interno dell’ospedale.
L’Asl Toscana centro ha voluto ricordare il dottor Di Natale come un medico di grande valore umano e professionale, capace di coniugare la preparazione tecnica con un forte senso etico e una costante attenzione ai bisogni dei pazienti. La sua scomparsa rappresenta una perdita rilevante per la comunità sanitaria locale e per tutti coloro che hanno condiviso con lui il percorso lavorativo.
Nel messaggio di cordoglio, l’Azienda sanitaria ha ribadito la propria vicinanza alla famiglia in questo momento di dolore, sottolineando come l’eredità professionale e umana del dottor Massimo Di Natale continui a vivere nel lavoro quotidiano di chi ha avuto il privilegio di collaborare con lui e di raccoglierne l’insegnamento.
