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Disperso a San Godenzo: 11 giorni senza Lino, la moglie parla a Ok!Valdisieve

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Lino Falugiani Lino Falugiani © Ok!Valdisieve
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Sono passati 11 giorni dall’ultima volta che Romelia ha visto il marito, Lino Falugiani di San Godenzo, disperso nel Parco delle Foreste Casentinesi e Monte Falterona da martedì 21 luglio. Dopo un periodo in cui molti volontari hanno potuto prendere parte alla ricerche, ieri (30 luglio, ndr) la decisione di lasciare spazio esclusivamente ad unità speciali dei Vigili del Fuoco. Romelia, nella speranza che le sue parole possano dare una mano, ha deciso di parlare ad Ok!Valdisieve.

Ciao Romelia, tu e Lino da quanto vivete a San Godenzo?

"Siamo entrambi originari di queste zone. Lino è di San Bavello e io di Corella, abbiamo vissuto la nostra gioventù a Firenze, dove ci eravamo già trasferiti con le nostre rispettive famiglie. Ci presentò mio fratello, lui mi corteggiò ma era 6 anni più di grande di me. Ci siamo sposati nella chiesa di San Salvi a Firenze, abbiamo avuto un unico figlio e vissuto in città fino al 1991 quando abbiamo deciso di tornare a San Godenzo per lasciare la casa a Firenze a lui."

Cosa è San Godenzo per Lino?

"Benché Lino sia sempre stato un carattere più chiuso e riservato rispetto a me, lui ama la natura, la vita di campagna e sta volentieri nella dimensione di San Godenzo: è sempre stato un grande camminatore, conosce i viottoli di queste zone a menadito anche perché grande cercatore di funghi. Aiuta nei lavori all’aperto agli agriturismi di Corella e anche per la raccolta dei marroni e dell’olive è sempre presente. A lui piace la vita di paese...leggere il giornale al bar, partecipare alle feste, dare una mano in cucina o nell’organizzazione degli eventi, anche se non era una persona socievole come me. Lui non ama apparire, come non ama chiedere aiuto. E' riservato ma presente e quando ha potuto ha sempre dato il suo contributo. Io invece ho dovuto inventarmi l’Auser per sopravvivere alla dimensione di un piccolo paesino, dopo che avevo vissuto una vita a Firenze, immersa nel volontariato e nelle mille attività che una città ti permette di avere a portata di mano. Nel 2003 ho creato sotto consiglio di Enrica Rainetti l’Auser di San Godenzo...così ce l’ho fatta a trovare il mio equilibrio lontano dalla città. Nel giro di poco tempo tutti sapevano chi ero io, la Romelia, Lino ancora oggi per alcuni è ‘Il marito di quella dell’Auser!"

Ripercorriamo adesso le tappe di martedì 21 luglio, ultimo giorno che hai visto tuo marito...

"La mattina mi ha svegliato presto dicendomi che sarebbe andato a prendere l’acqua alla Fonte del Borbotto. Lo faceva sempre, prima delle 10 perché poi la fonte butta meno a causa dell’affluenza degli abitanti di Castagno alla fonte in paese. Mi ha anche detto “Prendo le scarpe nuove da trekking, le rinnovo...voglio un po’ camminare!”

Può darsi lui ti abbia cercato non raggiungendoti con il telefono?

"No, no ... sul mio telefono non sono arrivati né messaggi né chiamate"

Conoscendo Lino meglio di chiunque altro, cosa pensi sia accaduto?

"Conosceva troppo bene il territorio per pensare che si sia perso. Io ho la sensazione che lui abbia avuto un malore. Anzi io ho la sensazione, forse perché ho lavorato tanto negli ospedali. Dal Borbotto lui deve aver preso per Monte Acuto, in direzione Spaliena. Conosceva questi viottoli come le sue tasche. Lui è stato visto alle 11.20 a Imocasale stravolto e con la camicia tolta. Per quello che conosco di mio marito, ho pensato che perdendo lucidità si sia avviato dalla Fonte del Borbotto in direzione Spaliena, verso le zone da lui tanto frequentate in giovane età. Dalla discesa di Spaliena rendendosi conto di essere senza auto avrà cercato di ripercorrere la strada per tornare al Borbotto, per questo è stato visto a Imocasale, sulla statale in direzione Castagno. Questo è quello che credo io e che ho detto per aiutare le ricerche. Ho suggerito anche di andare a vedere nella zona di Spaliena, dove si trova un laghetto. Ma per il momento, non si è trovato niente di mio marito. Chi lo ha visto a Imocasale lo ha visto sotto il sole e stravolto ma sono sicura, conoscendolo, che anche se avesse avuto bisogno di aiuto non lo avrebbe chiesto, si sarebbe fermato da una parte in attesa di riprendersi."

Le ricerche stanno continuando anche se per il momento non hanno portato a grandi strade, pensi sia stato fatto e stiano facendo tutto il possibile o hai dei rimpianti?

"Non ho rimpianti penso sia stato fatto tutto quello che poteva essere fatto. Unica cosa che era sfuggita in un primo momento, è stato avvisare gli ospedali per sapere se era arrivato un uomo privo di documenti ma a questo ci ha pensato mia nipote."

A questo punto, dopo 10 giorni di ricerche che cosa ti aspetti?

"Mi aspetterei solo me lo riportassero, non posso pensare di non rivederlo in nessun modo. La morte fa parte del percorso della vita. Vorrei solo rivederlo. Ma, purtroppo, non è stato ritrovato niente: né le chiavi della macchina, né il portafoglio o il cellulare..niente di niente di Lino. A breve chiuderanno le indagini però la mia speranza è di ritrovare almeno qualcosa di mio marito. Per questo chiedo, con tutto il cuore, a tutti i miei paesani, che hanno già fatto tanto per noi, che continuino a portare nel loro cuore il mio Lino specialmente quando vanno a camminare nei nostri boschi. Nella speranza che i loro occhi continuino a ispezionare attentamente tra le macchie e di trovare qualcosa".

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