Ragazzi in piazza Vittorio Emanuele a Pontassieve a fare lezione in DAD con i propri banchi: manifestazione contro i trasporti pubblici nel periodo di Covid © Ok!Valdisieve
"Mentre si da ormai per decisa la data del 7 gennaio come giorno di riapertura delle scuole superiori (per le scuole medie ciò avverrà già da lunedì), non abbiamo sentito alcuna proposta per quanto riguarda il problema dei trasporti pubblici, luogo in cui è più alto il rischio di contagio per chi, da alunno o da pendolare, deve spostarsi tutti i giorni. " , è così che sui Social il 'Collettivo Rossovivo' introduceva qualche giorno fa la manifestazione avvenuta proprio ieri (14 dicembre 2020, ndr) in Piazza Vittorio Emanuele II davanti al Palazzo Comunale di Pontassieve.
Una manifestazione silenziosa. Un sit-in autorizzato nel rispetto delle regole anti-Covid. Una decina di studenti medi e universitari residenti in Valdisieve e Valdarno fiorentino (in quanto presidio autorizzato avevano la possibilità di spostarsi dal proprio Comune, ndr) hanno aderito alla proposta di "Collettivo Rossovivo" di scendere in piazza con i propri banchi e dispositivi elettronici (tablet, pc o cellulari, ndr) per fare didattica a distanza. Ad anticipare i volti di questi ragazzi e ragazze un grosso striscione con la frase: "Non c'è sicurezza a scuola se non c'è sicurezza sui trasporti!". Un modo simbolico per chiedere una maggiore sicurezza ai tempi del Covid-19 sui mezzi di trasporto pubblici. Una parte delle lezioni, infatti, deve essere garantita in presenza.
Ok!Valdisieve ha raggiunto telefonicamente uno dei manifestanti. "Abbiamo scelto Pontassieve come luogo di ritrovo per la manifestazione - spiega Anouar - solo a livello simbolico. Questo paese, infatti, per la Valdisieve e per parte del Valdarno fiorentino è centro nevralgico e abbiamo creduto fosse il giusto posto dove ritrovarsi."
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"Inutile parlare di sicurezza a scuola con, ad esempio, ricreazioni separate e l'impossibilità - continua Anouar - di riconciliarsi in tali momenti fra plessi diversi (ad esempio tecnico e scientifico, ndr) quando poi in autobus siamo tutti assieme senza distanziamento. La situazione più difficile resta quella sugli autobus. In provincia, rispetto a chi vive in città, viviamo molto più questa situazione perché abbiamo meno mezzi a disposizione."
"Sulla didattica a distanza - risponde ad Ok!Valdisieve Anouar in merito alla DAD - ci siamo già espressi come Collettivo Rossovivo più volte. Riteniamo che sia stata e sia tutt'ora un fallimento. Fra i primi fattori negativi senza dubbio il fatto che non sia scontato che per tutti sia economicamente possibile. Ci sono famiglie diverse e contesti diversi: la DAD impone la necessità di avere più dispositivi digitali ed una connessione Internet buona perché spesso nello stesso momento deve connettere più persone."


