Didattica a distanza - tablet © Pixabay
D.A.D, o meglio didattica a distanza, è una delle parole rese di tendenza in questi giorni di forzata quarantena. Un tour de force per genitori, insegnanti, operatori del settore didattico e Amministrazioni comunali per riuscire a garantire a ciascuno degli studenti (piccoli o grandi) il diritto all'istruzione che a causa della chiusura delle scuole, senza la possibilità della "scuola via web-cam", sarebbe venuto meno. I feedback sono diversificati, sia da parte dei genitori sia dagli insegnanti, anche a causa delle molte variabili da dover tenere di conto: Qualcuno è soddisfatto, qualcuno meno ed altri decisamente per niente.
Proprio in tal merito, giunge alla nostra redazione una lettera da parte di un genitore di uno studente di una scuola primaria del Comprensorio di Pontassieve che intende sottolineare come a suo parere le soluzioni proposte al momento dalla Direzione didattica al fine di garantire il diritto allo studio e all'istruzione di sua figlia (e di tutti i suoi compagni) non siano sufficienti in realtà a raggiungere l'intento.
Secondo il genitore, infatti, un solo incontro via webcam di 1 ora la settimana totali per prime e seconde oppure 2 ore la settimana per terze, quarte e quinte via webcam fra classe e insegnanti (1/2 ore da suddividere in minuti per il numero di insegnanti prevalenti) lascerebbe i bambini come su una barca senza remi. I compiti sarebbero pochi, come pochi sarebbero i nuovi argomenti affrontati e altrettanto scarsa l'interazione ed il confronto fra i bambini e gli insegnanti che non permetterebbe loro di comprendere eventuali errori e/o dubbi.
Nella lettera, infine, lamenterebbe una non coerenza del modus operandi adottato dagli insegnanti di plessi scolastici dello stesso comprensorio di Pontassieve. Non tutti, infatti, avrebbero messo le lezioni frontali in un angolo ma al contrario molti insegnanti delle scuole del Comune di Pontassieve, a differenza del caso in questione, le starebbero utilizzando con buona soddisfazione da parte di ragazzi e genitori.
"Quello che vorrei è semplicemente un maggior contatto e una maggior interazione fra insegnanti e ragazzi. Non chiedo lezioni frontali per tutta la mattina ma perlomeno un'ora al giorno sarebbe sufficiente a non lasciare questi bambini abbandonati a sé, ci siamo noi genitori ma il ruolo degli insegnanti e della scuola resta sempre per loro centrale", conclude il genitore.


