Balducci Pontassieve © Florence TV
37 iscritti in una classe per l'anno scolastico 2020/2021, è quanto denunciato da alcuni professori della Scuola Superiore Balducci di Pontassieve che ospita moltissimi ragazzi da tutta la Valdisieve.
Si tratta dei ragazzi di una futura classe terza dell'istituto tecnico del ramo Relazioni Internazionali, secondo quanto spiegato ad Ok!Valdisieve da una delle insegnanti firmatarie ormai questa situazione si protrae da molti mesi senza purtroppo troppi sviluppi in merito: i ragazzi al termine della seconda superiore hanno scelta sul ramo amministrazione finanza e marketing o il ramo di Relazioni Internazionali, scelta che quest'anno ha determinato una divisione non omogenea degli alunni. Solo 19, infatti, avrebbero scelto il ramo amministrativo e ben 37 Relazioni internazionali. Il Preside avrebbe dunque fatto richiesta alla Sopraintendenza per la creazione di una terza classe che però non sarebbe stata approvata e senza alcuna motivazione specifica.
Oggi (16 giugno 2020) è arrivato l'organico dall'Ufficio scolastico provinciale Dirigente Dottor Curtolo che vedrebbe dunque la conferma di due sole classi terze per quanto riguardo l'istituto tecnico. Una classe da 19 ed una, appunto, da 37 allievi. Gli insegnanti e lo stesso Preside si dicono preoccupati per la situazione che si verrebbe a creare a Settembre, in particolar modo data l'emergenza sanitaria in corso. "Come si farà?", è la domanda che riecheggia fra le chat dei professori.
"Inizialmente c'era anche stato proposto di mandare sette dei 37 ragazzi in scuole fiorentine, una soluzione inverosimile. Si tratta di ragazzi che hanno già svolto due anni assieme ad altri compagni e assieme a noi professori. Sono i nostri, e sottolineo nostri, ragazzi. Gli vogliamo bene non solo come studenti e vorremmo che tutti rimanessero con noi, servono soluzioni concrete per arrivare a Settembre preparati", spiega la Professoressa Pezzani
"Nell'ultimo anno - spiega - sono stati fatti enormi investimenti alla Scuola che hanno permesso un suo sviluppo. Gli spazi ci sarebbero, non comprendiamo il motivo di non dare la possibilità per un'ulteriore classe"
"Abbiamo dunque scelto - conclude la prof - di inviare una lettera alla Ministra dell'Istruzione Azzolina per metterla al corrente di questa situazione assurda"
Di seguente la lettera inviata da alcuni insegnanti della Scuola Balducci:
"Propaganda e realtà: lettera alla Ministra dell’Istruzione
Per tre mesi ci hanno fatto credere che non avremmo più avuto classi pollaio, che avremmo avuto il numero adeguato di insegnanti per garantire una didattica efficace, ma anche per fronteggiare il rischio del contagio. Ci hanno fatto credere che l’emergenza sarebbe stata un’occasione per ripensare la scuola, un’occasione per ripartire con nuove priorità e nuove energie. A furia di sentirlo ripetere ci abbiamo anche creduto (è proprio vero che l’esperienza non sempre insegna!). Il risveglio è stato brusco, inaspettato e avvilente.
La storia è questa. Come è noto, per gli Istituti tecnici è previsto che i ragazzi, alla fine dei primi due anni, possano e debbano scegliere l’indirizzo che meglio li rappresenta e che li porterà dopo tre anni al diploma, tutto ovviamente rimanendo all’interno dello stesso Istituto. E’ dunque un loro diritto scegliere il percorso sulla base di interessi e inclinazioni mostrate nei primi due anni, diritto che per di più viene garantito al momento dell’iscrizione.
Ebbene, può succedere che questa scelta non si possa fare, (e quindi che il diritto non si possa esercitare) perché il destino di alcuni, o di molti, può essere legato a imperscrutabili conteggi pre-covid dell’Ufficio scolastico regionale. Ufficio che, dovendo seguire le direttive ministeriali, nella sola provincia di Firenze, ha operato un taglio di 100 cattedre e che al nostro Istituto non ha concesso l’attivazione di una ulteriore classe terza. Quell’attivazione che avrebbe rispettato le scelte dei ragazzi, visto che in 19 avevano scelto l’indirizzo Amministrazione (AFM) e ben 37 l’indirizzo Relazioni Internazionali (RIM), scelta del tutto legittima perché prevista dalla norma.
Ed ecco il risveglio. L’ineffabile Ufficio scolastico ci ha comunicato che per i 37 iscritti è prevista una sola classe. Dunque? In barba ai proclami e alla propaganda non si è pensato a due classi di 18 alunni, che risolverebbero quei problemi di sicurezza e distanziamento sociale di cui tanto si discute, ma ad una sola classe di 30 (sic!) e gli altri 7 ragazzi “invitati” a trovarsi un’altra scuola, un’altra classe, altri insegnanti, dopo due anni di frequenza. La sorpresa è ancora più amara se si considera che spostarsi altrove significa, nei fatti, dover andare lontano, dover abbandonare il proprio territorio, con immaginabili costi e disagi per ragazzi e famiglie. Se questo era impensabile e censurabile in era pre-covid, ora sembra propria una beffa. Chiediamo dunque alla ministra Azzolina di trovare almeno un punto di contatto tra ciò che va proclamando e “l’arido vero”.
Mariantonietta FolinoCristina Di nardo Lucia Galardi Gabriella Misuri Cinzia Pezzani e altri Docenti dell’Istituto “E. Balducci”


