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"Uniti per la pace", alle 19 a Scandicci Regione, Metrocittà e Comuni con popolo ucraino

Saranno presenti il presidente della Regione Eugenio Giani, il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni e il sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella; tutti i cittadini sono invitati

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L'appuntamento è oggi giovedì 24 febbraio alle 19 in piazza Resistenza a Scandicci. Il presidio  “Uniti per la pace” organizzato dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, da Anci Toscana e da Ali Toscana si svolgerà nella piazza della città. Saranno presenti il  presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, il sindaco Metropolitano Dario Nardella e i sindaci dei Comuni della Città Metropolitana; tutti i cittadini sono invitati.

“La pace deve essere il nostro obiettivo – dice il presidente della Regione Eugenio Giani -. Il vento di guerra che sta soffiando alle porte dell’Europa spaventa e va nella direzione opposta a quella della ragionevolezza, dell’accordo, della costruzione che è la cifra della nostra Europa. Dalla Toscana, terra di pace  deve giungere un messaggio forte e chiaro  che ribadisce la contrarietà alla guerra e l’alt ai carrarmati di Putin. L’occidente su questo deve essere fermo e  perseguire la pace a tutti i costi. Insieme ai nostri sindaci la nostra voce è forte”. Giani ha richiamato anche le parole del premier Draghi ieri a Firenze ribadendo che “Le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerabili. Conosco bene – aggiunge Giani - l'Ucraina: al di là della presenza della comunità ucraina a Firenze, noi abbiamo il gemellaggio che io ho molto valorizzato negli anni successivi al 2000, gemellaggio con la città di Kiev. Dobbiamo operare affinché si interrompa questo ulteriore tentativo espansionistico della Russia. Non dimentichiamoci che da un punto di vista geografico se noi mettiamo ai capi del territorio del primo continente, l'Europa, dagli Urali al mare Atlantico, ci rendiamo conto che il centro geografico dell'Europa è l'Ucraina".

"Devono essere intraprese tutte le azioni per scongiurare una guerra inaccettabile – dice il Presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni - Quello che sta accadendo alle porte dell'Europa è un passo indietro di 70 anni che non possiamo accettare. Costruire un'Europa di pace richiede l'attenzione costante di tutti e i sindaci toscani ribadiscono la loro contrarietà alla guerra e la necessità di sostegno unanime alle scelte che saranno fatte dal Governo italiano"

"C'è sempre lo spazio per una trattativa se davvero lo si vuole aprire – è la posizione dei Sindaci della Città Metropolitana - Se si ha cuore la vita dei figli degli altri come dei propri - perché nè gli uni nè gli altri sono invulnerabili - si è sempre in tempo a fermarsi. La risposta non è mai nella guerra, nell'attacco armato, nell'illusione di poter dirigere i conflitti come da una cabina di regia che ci porta sullo schermo un terribile spettacolo visto dall'alto, ma senza entrare nella carne, nel cuore, nella mente delle persone.
Come Sindaci della Città Metropolitana di Firenze ci rivolgiamo alle autorità russe perché sospendano l'invasione dell'Ucraina, un Paese che ha profonde ferite nella sua storia, e i bombardamenti. Tutti si fermino in presenza di gesti di buona volontà e ascolto.
Una grande potenza che si è sentita umiliata dall'aggressività di una parte del mondo che ha puntato ad arricchirsi anche su di lei e ancora di più dopo il 1989 e la fine dell'Unione Sovietica, rischia ora di dissipare un capitale di cultura, amicizia, rispetto che ha sempre legato l'Italia alla Russia e all'Est europeo. Per noi Russia e Ucraina sono Europa e c'è bisogno di tutti per fermare un'involuzione legata ovunque all'accaparramento del risorse e delle fonti energetiche, con disprezzo per la vita umana. Non sarà un'altra guerra a risolverla, semmai l'approfondirà.
I problemi tra Russia e Ucraina e il loro rapporto con l'Occidente si è aggravato negli ultimi anni nell'insensibilità generale - bisogna riconoscerlo - ma si può tornare sui propri passi dando prospettiva a tutti.
Nei nostri territori vivono più di 2330 ucraini, più di 800 russi e di 100 bielorussi. Vivono con noi, molti e molte di loro aiutano i nostri anziani, altri si sono inseriti in tante altre attività delle nostre comunità. Facciamo nostra la loro angoscia e chiediamo a tutti di non credere alla presunta forza risolutiva della guerra. Da queste nostre città, in questi giorni impegnate a dare un futuro pacifico al Mediterraneo, scongiuriamo di abbassare le armi, di non avvelenare la terra, di fare respirare i cieli, di sentire il pianto dei bambini, di salvare tutti".

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