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Insieme per Rufina: "Il servizio diabetologico non solo sia mantenuto, ma potenziato"

Dopo le segnalazioni dei cittadini delle ultime settimane sulle difficoltà di accesso al servizio di diabetologia del distretto San Francesco - Pelago la questione sarà portata in Consiglio Comunale a Rufina

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Chiara Mazzei Chiara Mazzei © Chiara Mazzei
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Scrivono gli esponenti di Insieme per Rufina, Chiara Mazzei e Antonio Polverini, rispettivamente capogruppo in Consiglio Comunale a Rufina e coordinatore cittadino: "In queste settimane sono considerevolmente aumentate le segnalazioni dei cittadini di Rufina e dei territori limitrofi, sulle difficoltà di accesso al servizio di diabetologia del distretto di San Francesco - Pelago per eccesso di domande che non possono essere accolte a causa dell'imminente pensionamento del medico specialista che riceve i pazienti.

Per i cittadini residenti a Rufina - continuano i due esponenti del centrodestra di Rufina- il servizio cup metropolitano ha indicato come presidio di competenza l'Ospedale di Borgo San Lorenzo, mentre i cittadini di Pelago e Pontassieve sono stati indirizzati verso il servizio di diabetologia del presidio ospedaliero di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri. Questa incresciosa situazione si era già verificata non molti anni fa, quando la Asl tagliò l'ambulatorio di diabetologia di zona dirottando i pazienti sui presidi ospedalieri, ed anche allora, Insieme per Rufina, con Antonio Polverini, si era battuta per riportare la diabetologia sul territorio.

Considerando la difficile accessibilità di tali strutture ai nostri cittadini, sia per la distanza chilometrica, sia per gli scarsi collegamenti con i mezzi pubblici, e considerando che i pazienti diabetici sono spesso persone anziane, che dovranno appoggiarsi sui familiari o sulle associazioni di volontariato, perdendo così autonomia, chiederemo al Consiglio Comunale di Rufina di attivarsi come singolo comune o in forma associata tramite l'unione dei comuni per sollecitare il nuovo assessore regionale alla salute a garantire il necessario turn over del personale sanitario e medico, e che il servizio diabetologico di San Francesco, come gli altri ivi presenti, non solo sia mantenuto, ma potenziato per evitare il pendolarismo sanitario sui presidi ospedalieri quando sarebbe sufficiente un ambulatorio nel territorio.

Alla luce di queste difficoltà - concludono Mazzei e Polverini - troviamo incomprensibile la scelta di realizzare, in tempi incertissimi, ma sicuramente molto lunghi, e con grande impiego di risorse economiche, la Casa della Salute nell'aerea ferroviaria di Pontassieve, quando la risposta che aspettano i cittadini della Val di Sieve deve arrivare oggi. La Regione risparmia sugli ambulatori, come possiamo pensare che si imbarchi seriamente in un progetto di bonifica come quello, quando lascia le stanze del presidio sanitario di San Francesco vuote?"

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