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Annullamento del Bacco a Rufina, è polemica in Consiglio: cosa è successo

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Bacco Artigiano - il Carro di Rufina in Piazza Signoria Bacco Artigiano - il Carro di Rufina in Piazza Signoria © Bacco Artigiano
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Come avevamo preannunciato si è svolto mercoledì 10 giugno a Rufina il primo consiglio comunale post lockdown (Leggi qui i punti all'ordine del giorno), come in programma spazio anche a due interrogazioni presentate dal gruppo RufinaCheVerrà in merito alla rendicontazione 2019 delle feste locali Corso della Nave e Bacco Artigiano. Interrogazioni che i gruppi di maggioranza, hanno interpretato come una mancanza di fiducia nei confronti degli organizzatori di tali feste: "dopo aver presentato due interrogazioni dove si chiede, tra l'altro anche come le associazioni hanno utilizzato gli eventuali guadagni delle due manifestazioni Rufinesi e addirittura i titolari dei c/c su cui sono stati versate queste risorse", si legge sul gruppo Democrazia e solidarietà per Rufina.

La vera polemica scaturita in Consiglio nasce però a seguito della dichiarazione di RufinaCheVerrà di non voler rinunciare al Bacco Artigiano, perlomeno in una versione digitale come avvenuto per il Toscanello d'Oro 2020 a Pontassieve. Dura la posizione della maggioranza che ha sottolineato come l'annullamento nasca da una volontà di sicurezza per la popolazione e poi una incoerenza di pensiero da parte di "RufinaCheVerrà", secondo Democrazia e Solidarietà per Rufina infatti "Singolare anche dopo che, per ben due volte in due anni diversi, la minoranza ha votato contro lo svolgimento del Bacco Artigiano in Consiglio Comunale, e qui i verbali parlano, adesso e per il gusto di essere bastian contrari, senza tenere conto di quello che è accaduto e delle prescrizioni di legge, il Bacco diventa importante ed i mancati incassi dei commercianti vengono assunti a bandiera e unicamente per sfruttarne il sacrificio e la dignità che, invece, loro si e dal primo momento, hanno dimostrato in questi mesi di emergenza sanitaria".

Nel dettaglio adesso le posizioni di minoranza e maggioranza sulla base delle loro dichiarazioni integrali.

Il punto di vista di RufinaCheVerrà

"+++ IL BACCO IL NOSTRO PASSATO E IL NOSTRO FUTURO: TROPPO PRESTO PER ARRENDERSI +++

Come RufinaCheVerrà, in questi mesi assieme a tutti voi, ci siamo fatti carico della difficoltà del momento e abbiamo, fin da subito, offerto la più nostra completa collaborazione al Sindaco e all’Amministrazione Comunale (ricevendo in cambio la mancata risposta scritta alle nostre interrogazioni e toni sprezzanti nei nostri riguardi nell’ultimo Consiglio Comunale), perché Rufina per noi, viene sempre prima di ogni altra cosa.

Siamo consapevoli della difficoltà del momento, di come il virus abbia impattato sulla nostra comunità e sui nostri progetti futuri. Alcuni di noi, purtroppo, sono in cassa integrazione, altri si vedono mettere in discussione le loro vecchie certezze lavorative, poi gli affetti, la malattia e tutto il resto. Ma occorre ripartire, rimettere in moto gradualmente la nostra comunità e la politica deve fare da testimone cercando di offrire, con responsabilità, delle prospettive che, mettendo al centro le persone e i loro bisogni, riescano a dare un orizzonte di speranza.

Per questo, quando abbiamo letto alcune settimane fa, dalla pagina privata Facebook del Sindaco di Rufina, che quest’anno non sarà organizzato il Bacco Artigiano, ovvero la manifestazione più importante per il nostro territorio, siamo rimasti basiti. Il Bacco, che secondo noi sarebbe da rifondare (come lo abbiamo spiegato nel nostro Programma Elettorale), rappresenta l’identità del nostro territorio fondato sulla viticoltura e sull’artigianato. Se la politica rinuncia al Bacco, con ben cinque mesi di anticipo, che messaggio viene dato ai produttori di vino che, con fatica, stanno facendo di tutto pur di mandare avanti la loro attività? E alle attività commerciali che, nonostante tutto, sono dovute ripartire? Si tratta di una decisione avventata: non sappiamo quali saranno le regole che orienteranno le nostre vite fra una settimana, figuriamoci a settembre.

E per la collaborazione che abbiamo offerto fin dal giorno dopo le elezioni, ci saremmo aspettati almeno una telefonata che ci avesse messo al corrente di questa scelta per la quale, ci teniamo a sottolineare, non siamo stati assolutamente coinvolti.

A Pontassieve non si sono “arresi al virus”, e come ogni anno, hanno organizzato la loro festa del vino, il “Toscanello d'Oro", in una nuova veste tutta digitale. Forse anche Rufina avrebbe potuto cogliere l’occasione per sperimentare un Bacco nuovo, digitale, che parlasse al mondo, allo stesso mondo con cui si confrontano, ogni giorno, i vini del Consorzio Chianti Rufina. Certo, non sarebbe stato lo stesso Bacco: non ci sarebbe stata una grande partecipazione “fisica” di pubblico; ma sicuramente avrebbe dato coraggio a tutte le attività del territorio, sia vitivinicole che commerciali, che con molta difficoltà ma a testa alta hanno resistito all'ondata epidemica e si stanno preparando a fronteggiare la crisi economica dei prossimi mesi.

Siamo molti dispiaciuti di questo episodio e auspichiamo che l’Amministrazione Comunale abbia la voglia di confrontarsi e - perché no? - almeno una volta di tornare indietro da una decisione avventata."

La risposta di Democrazia e Solidarietà per Rufina

"Effetti indesiderati post-pandemia, oltre alla famosa perdita del gusto e dell’olfatto sono stati accertati casi di perdita di memoria ed incontrollabile opportunismo. No ... noi no ... le parole si perdono nel vento mentre i verbali rimangono agli atti!!!

Dopo aver gridato all'irresponsabile e costoso set fotografico per omaggiare il CorsodellaNave e dopo aver presentato due interrogazioni dove si chiede, tra l'altro anche come le associazioni hanno utilizzato gli eventuali guadagni delle due manifestazioni Rufinesi e addirittura i titolari dei c/c su cui sono stati versate queste risorse, ci si ricorda che al Bacco Artigiano non si rinuncia.

Il Bacco Artigiano, del Comune di Rufina, è inserita tra le 12 manifestazioni storiche del Comune di Firenze ed è una decisione presa, non a cuor leggero, in maniera condivisa con il Comune di Firenze che, pazzi anche loro, hanno annullato la manifestazione del Calcio Storico. Pazzi e avventati, insieme all'amministrazione di Rufina anche quella di Pontassieve che ha annullato il Toscanello, l'amministrazione di Siena che ha annullato le due edizioni del Palio di Siena e il MotoGp del Mugello??? ... una manica di pazzi questi amministratori ... che annullano le manifestazioni, gli eventi, i concerti, le fiere e le sagre, ecc. in un periodo di emergenza sanitaria, che ricordiamo agli smemorati, è stata prorogata fino al 31 Gennaio 2021, così per informazione.

Singolare anche dopo che, per ben due volte in due anni diversi, la minoranza ha votato contro lo svolgimento del Bacco Artigiano in Consiglio Comunale, e qui i verbali parlano, adesso e per il gusto di essere bastian contrari, senza tenere conto di quello che è accaduto e delle prescrizioni di legge, il Bacco diventa importante ed i mancati incassi dei commercianti vengono assunti a bandiera e unicamente per sfruttarne il sacrificio e la dignità che, invece, loro si e dal primo momento, hanno dimostrato in questi mesi di emergenza sanitaria.

La scelta di non fare il Bacco è stata dettata dalle attuali misure del Governo e il Sindaco e l'amministrazione tutta sono stati costretti e non a cuor leggero e non perché non sia un'opportunità per la nostra comunità e per le nostre aziende. Si sono adoperati e hanno lavorato CON (... e non contro come solo voi sapete fare) i Commercianti e le Associazioni di Rufina.

Tutto e il contrario di tutto, che confusione si fa quando non si hanno più argomenti e si pensa di essere in campagna elettorale perenne. Bisogna essere interpreti dei bisogni veri di una comunità e non interpreti di un bisogno di rivalsa che peraltro ai Rufinesi non appartiene.Noi vogliamo rappresentare le istanze dei cittadini e siamo stanchi delle vostre pagliacciate e delle smanie di protagonismo di qualcuno che poi le maniche non se le arriccia praticamente mai per la comunità in cui vive."


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