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Rapina manoarmata a Pratolino: Il racconto del derubato. Bottino di centinaia di migliaia di euro

Parla il derubato, titolare di quattro gioiellerie a Firenze, e racconta come si è svolta l'azione

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Carabinieri Carabinieri © Fotocronache Germogli
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Emergono nuovi importanti dettagli sulla rapina a mano armata che si svolta venerdì sera a Pratolino. Intanto, da un articolo del quotidiano La Nazione uscito questa mattina si apprende che, secondo indiscrezioni, il valore del bottino potrebbe essere decisamente rilevante: pare alcune centinaia di migliaia di euro in gioielli ed orologi preziosi (forse anche 500mila euro).

Poi la persona rapinata, Daniele Farfoglia, 73 anni e storico titolare delle gioiellerie Daniel Greys (con quattro punti vendita a Firenze e il progetto di aprirne uno a Londra) ha accettato di raccontare (sempre su La Nazione di oggi, domenica 13 dicembre) quanto accaduto: “Sono sceso a chiudere il cancello perché mia moglie era appena rientrata. Non c’era nessuno, apparentemente, e loro (i ladri ndr) sono sbucati da dietro il muretto di recinzione. Prima uno, un po’ corpulento, poi a seguire gli altri. E mi hanno atterrato qui vicino al cancello aperto”. “Ho cercato - continua il drammatico racconto - di urlare, ma in quel momento non c’era nessuno”. In giardino c’è anche un cane, ma era legato. “Non so dire - continua - che accento avessero, ma erano stranieri sicuramente”.

Poi l'uomo, che abita in una casa appena fuori dal centro di Pratolino, ricorda che i quattro individui, con il volto coperto, armati di coltelli, lo hanno portato all’interno dell’abitazione, dove è stato legato assieme alla moglie 69enne e alla loro domestica. “Hanno picchiato tutti - aggiunge nell'articolo de La Nazione - con sberle, piccoli pugni, minacce di tutti i tipi”.

E il racconto della fuga, come già abbiamo anticipato nell'articolo uscito ieri su OK!Mugello (clicca qui), spiegando che dopo un segnale (dei colpi alla porta) i banditi hanno velocizzato l'azione e allentato i controlli: "Io allora sono scappato, mi sono precipitato giù per il giardino. Anche se avevo le mani legate - continua il suo racconto su La Nazione - ho scavalcato la recinzione e mi sono buttato in strada, rischiando perché sono rimasto impigliato. Ero anche scalzo, sono corso in strada verso il paese fino a che una macchina non si è fermata e ho pensato: sono salvo”.

Il resto è quanto già è stato scritto: i rapinatori che si sono dileguati con il bottino, utilizzando un’auto parcheggiata nelle vicinanze. L'intervento dei Carabinieri di Borgo San Lorenzo (che conducono le indagini) e del personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Firenze. Starà a loro, che per ora indagano in tutte le direzioni, ricostruire quanto accaduto.

“Purtroppo - aggiunge il signor Farfoglia sul quotidiano - qui a casa non siamo assicurati, lo sono invece i negozi a Firenze. Per noi è un colpo molto grosso, sono i frutti del lavoro di tanti anni. Ora siamo in fase di inventario. Però - conclude - sono anche speranzoso che qualcosa si possa ritrovare. Si tratta di pezzi particolari, che non saranno facili da rivendere”.

Insomma, le indagini sono in corso e secondo quanto si apprende sarebbero state visionate anche le telecamere di sicurezza della zona (nella speranza che avessero ripreso l’auto dei banditi in fuga) ma, a quanto pare, dal tentativo non sarebbe emerso niente di rilevante.

Un colpo così, naturalmente, in paese non si era mai visto. Anche se due anni fa ignoti hanno fatto saltare lo sportello bancomat della frazione, e altri furti in casa ci sono stati, ma non con queste modalità brutali. Una rapina simile si era invece svolta lo scorso agosto a Vicchio (in località Caselle), quando rapinatori armati di pistola sono entrati in un’abitazione alla ricerca della cassaforte.

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