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Il tampone (positivo) è in ritardo e la quarantena dei contatti diventa di 2 giorni. Il racconto

Per fortuna è andata bene. Ma quella che vi raccontiamo oggi dal Mugello è una storia limite...

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Covid e quarantene Covid e quarantene © N.c.
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E' una storia 'limite' quella che ci racconta una lettrice. Segno della forte esigenza di velocizzare il più possibile le procedure relative ai tamponi e alle quarantene, ormai rimaste drammaticamente indietro. Scrive la lettrice: 'Ho fatto il tampone e sono risultata positiva al coronavirus', sarà bene raccontare la sua storia in modo dettagliato e con tanto di date: la signora, in quanto accusava sintomi, il 7 ottobre è andata dal medico, che la ha prescritto il tampone (con richiesta, appunto, del 7 ottobre).

Con questa richiesta ha prenotato l'esame, che le è stato fatto però solo il giorno 13 a San Salvi. Le risposte sono poi arrivate solo il 17 (a dieci giorni dalla richiesta) e solo a questo punto è partita la ricerca dei contatti (iniziando da 48 ore prima della richiesta del tampone, cioè dal 5 ottobre). Quindi solo il 17 (dopo che la positività era stata attestata) le persone che lei ha incontrato il 5 hanno ricevuto la lettera di quarantena obbligatoria fino al 19 ottobre (in pratica hanno dovuto fare una quarantena di soli due giorni; per fortuna che non erano stato contagiati, altrimenti avrebbero avuto tutto il tempo per diffondere, inconsapevoli, il virus).

Scrive infatti la nostra lettrice: Fra tempo di attesa per il tampone e tempo di attesa per l'esito del tampone quando l'Igiene Pubblica mi ha contattata per dirmi che ero positiva le persone che sono state a contatto con me hanno dovuto fare solo due giorni di quarantena obbligatoria perché i precedenti giorni, non avendo ricevuto io l'esito, potevano uscire regolarmente.

Non solo: Mia figlia vive con me, sono genitore unico e suo padre è morto, quindi è stata messa in quarantena da quando sono risultata positiva, ma non le è stato fatto ancora nessun tampone. Se fosse negativa, quindi, sarebbe attualmente messa in pericolo per colpa di chi non ci contatta né per fare il tampone a lei né a me quello di controllo.

Se mia figlia invece fosse positiva tutte le persone che sono state a contatto con lei (amici e compagni di classe) sono liberi di circolare e, esattamente come è successo nel mio caso, sapranno che è positiva quando la loro quarantena sarà praticamente finita.

I numeri di telefono degli uffici Igiene Pubblica Mugello sono attivi ma non risponde nessuno. Hanno una email e anche a quella non risponde nessuno.

Il sito referti covid della Regione Toscana ha un call center che risponde da Milano e che raccoglie solo le segnalazioni senza saper dare notizie utili. La loro email assegna un codice alla mia richiesta ogni volta che scrivo ma non risponde mai nessuno.

Qual'è il senso di questo articolo? Capiamo che non sia possibile mettere in quarantena preventiva le persone senza il referto del tampone, questo è chiaro. Ma proprio per questo sarebbe necessario velocizzare tutta la procedura. Per evitare situazioni come queste....

Intanto si apprende che le autorità del Mugello stanno lavorando proprio in questo senso; e che a breve dovrebbero arrivare delle novità.

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