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L'ultimo saluto ad Elena Mariani. Il primo funerale a Firenze post covid

Una diretta Facebook per permettere ad oltre 100 persone di poter partecipare al funerale della "pesciaia" di Bagno a Ripoli

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Franco Mariani saluta la sorella Elena Franco Mariani saluta la sorella Elena © Nadia Fondelli
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In ottemperanza alle nuove regole permesse con l'inizio della fase 2 che permette lo svolgimento dei funerali se pur con molte limitazioni, fra cui essere all'aperto e con la presenza massima di 15 persone si è svolto stamani a Firenze il primo funerale dopo il lockdown ed il primo per una vittima di Covid 19.

Tanti, tantissimi erano però quelli che volevano dare l'ultimo saluto a Elena Mariani la"pesciaia" di Bagno a Ripoli ed è per questo che il fratello giornalista Franco Mariani ha ottenuto il permesso di poter mandare la cerimonia in diretta sulla sua pagina facebook. Nel cortile della chiesa di Santa Maria al Pignone solo 15 persone, come da legge, fra cui il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.

Due comunità, quella di Bagno a Ripoli dove Elena lavorava dietro il banco della coop da 11 anni e quella del Pignone dove era nata e cresciuta l'hanno voluta salutare insieme ai colleghi della Misericordia di Badia a Ripoli.

Il primo funerale che si celebrava a Firenze dopo le aperture concesse dalla fase 2 ed il primo che si è svolta a Firenze per una vittima del Coronavirus. Una tragica e incredibile vicenda quella che ha portato alla morte Elena Mariani che come abbiamo raccontato alcuni giorni fa è entrata in ospedale per curare un tumore ed è morta dopo otto tamponi negativi di Covid 19 contratto probabilmente in ospedale.

Una denuncia contro ignoti "perchè questo non debba succedere più e non per cercare vendetta" come ribadisce il fratello Franco e sei ore di autopsia, la prima su un deceduto di Covid svolto dalla dottoressa Sandra Mazzoli con un nuovo protocollo. "Grazie anche a Don Giovanni - sottolinea Franco - che ha voluto celebrare questa cerimonia che simbolicamente vuole esserlo per tutti i deceduti di Coronavirus che non hanno potuto avere un loro funerale. Una fortuna, se così la si può definire, ma che vogliamo rappresenti un momento di dolore e coesione sociale per tutte le famiglie colpite in questi due mesi da lutti" conclude Franco Mriani



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