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Uffizi, risplende il Dante di Andrea del Castagno dopo il restauro: sarà esposto anche a San Godenzo

Sei mesi di restauro per il Dante di Andrea del Castagno ospitato agli Uffizi. Dopo la mostra di Forlì tornerà anche nella sua terra natale a Castagno d'Andrea

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Eike Schmidt insieme alla equipe che ha restaurato il Dante di Andrea del Castagno (in secondo piano il quadro) Eike Schmidt insieme alla equipe che ha restaurato il Dante di Andrea del Castagno (in secondo piano il quadro) © Ok!Valdisieve
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Nel settecentenario dalla morte di Dante Alighieri, "il Dante" del pittore rinascimentale Andrea del Castagno è stato totalmente restaurato in sei mesi dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ed è pronti ad essere tra i protagonisti della grande mostra di Forlì dedicata all’autore della Divina Commedia. 

La grande mostra ‘Dante – La visione dell’arte’ è stata organizzata a Forlì dalla Fondazione Cassa dei Risparmi della città romagnola insieme alle Gallerie, che concedono in prestito circa cinquanta opere, nell’ambito delle celebrazioni per il Settecentenario della morte del padre della Divina Commedia. 

Al termine della mostra l’affresco staccato verrà esposto nella frazione di Castagno d'Andrea a San Godenzo, paese natale di Andrea del Castagno e luogo dove Dante decise di esiliarsi da Firenze dove rischiava di essere giustiziato. 

Il ritratto di Dante è attualmente custodito alla Galleria degli Uffizi. ll restauro è stato visto necessario dato che il progressivo deposito di sedimenti sulla superficie pittorica e i successivi interventi e ritocchi avevano scurito ed appesantito il cromatismo dell’opera, dandole un aspetto da "dipinto a olio ". L’offuscamento dei colori aveva avuto inoltre l’effetto di invecchiare il volto di Dante, che risultava così ben più cupo e accigliato rispetto al volto pacato e sereno del suo aspetto originario.

 L’intervento, sostenuto dalla Signora Linda Balent dei Friends of the Uffizi Galleries, è durato circa sei mesi: avvenuto sotto la supervisione della direttrice del settore pitture murali dell’Opificio Cecilia Frosinini, è stato eseguito dalle restauratrici Sara Penoni e Cristiana Todaro.

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