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Le mille iniziative di S.Godenzo per dire no alla violenza sulle donne.Oliva: "richiede molta forza"

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Sacrato dell'abbazia San godenzina a San Godenzo illuminato di rosa per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne Sacrato dell'abbazia San godenzina a San Godenzo illuminato di rosa per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne © Lisa Baroncelli
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Anche l’Amministrazione di San Godenzo ha organizzato iniziative per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Nel pomeriggio di ieri sono state posizionate sul territorio, le due panchine donate dal Centrosinistra per San Godenzo, come anticipato nell’articolo di Okvaldisieve! del 24 novembre (Leggi qui), una presso il parco Monsignor Melani e una nella frazione di Castagno, di fronte alla Chiesa di San Martino (foto). Una terza panchina ristrutturata e riportata in vita dai ragazzi del "Gruppo giovani", è stata situata nel parcheggio di via Forlivese, luogo di ritrovo dei giovani del paese.

“Una giornata importante quella del 25 novembre, dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne- dice l’Assessore alle pari opportunità e Vicesindaco del paese, Francesca Oliva. - Nel nostro comune da oggi saranno tre le panchine rosse simbolo di questa battaglia”.

Nonostante l’emergenza Covid, il 25 novembre è stato sentito dai sangodenzini che hanno aderito all’iniziativa lanciata dal "Centrosinistra per San Godenzo" di esporre qualcosa di rosso e di vedere in maniera tangibile l’interesse dell’Amministrazione nello schierarsi; dimostrazione che l’argomento non deve portare simboli politici né divisioni di pensiero:

Sono felice che siano molte le dimostrazioni di vicinanza nei confronti di questo problema all’interno del nostro territorio. – commenta Francesca Oliva - Lodevoli le sopracitate panchine, due delle quali sono state posizionate a San Godenzo e una nella frazione di Castagno d’Andrea, così come l’iniziativa della Biblioteca Comunale attraverso la quale, l’associazione Il Paese delle Meraviglie propone un percorso di letture a tema, film e musica, per riflettere su stalking, disagi familiari, molestie e femminicidio”.

A partire dal pomeriggio, il loggiato sottostante la piazza dell’Abbazia Benedettina, recentemente chiuso con vetri scorrevoli e apribili, è stato illuminato di rosa: ”Inoltre le logge del capoluogo, recentemente soggette a un’opera di miglioramento sono state illuminate, come simbolo di solidarietà nei confronti delle donne che subiscono violenza verbale, psicologica e fisica”, continua Oliva.

Quello per cui lottiamo - prosegue - è un tema delicato, ha a che fare con le relazioni umane e con la capacità di cambiare la cultura, con coraggio e determinazione, in modo onesto, quotidianamente. La non violenza richiede molta forza: ci vuole perseveranza ogni giorno dell’anno per fare in modo che una ragazza in minigonna non si debba difendere, ci vuole caparbietà per far capire che no, “non se l‘è andata a cercare”, ci vuole audacia per denunciare. Di storie brutte e criminali se ne sentono molte, purtroppo altrettante o forse più sono quelle che non si raccontano, che rimangono nascoste tra le mura di casa. Sono storie che riguardano tutti noi, che rendono necessaria una profonda messa in discussione, alla riscoperta di una società civile, perché non è il singolo uomo ad essere malato, è una patologia sociale a dover essere combattuta”.

Parallelamente dobbiamo diventare più bravi ad aiutare, dobbiamo imparare a proteggere, insegnare a difendersi, educare al rispetto. Dobbiamo lottare perché le donne abbiano parità di stipendio, parità di diritti, non subiscano violenze dettate da culture retrograde. Dobbiamo impegnarci per renderle autonome queste donne, per permettere loro di cambiare e tornare a vivere”, conclude Oliva.

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