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Traffico di coca. I dettagli dell'operazione dei Carabinieri di Borgo

L'organizzazione vendeva droga ad altri spacciatori e usava auto a noleggio. In ballo decine di chili di cocaina

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Operazione dei Carabinieri Operazione dei Carabinieri © N.c.
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Smantellata dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo organizzazione di trafficanti di cocaina. Ecco tutti i dettagli:

Dalle prime ore dell’alba, a conclusione dell’attività investigativa denominata “Car Sharing”, i Carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze (Dott. Fabio FRANGINI), su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano (Sost. Proc. Dott. Giuseppina MIONE e Dott. Fabio DI VIZIO), nei confronti di sei soggetti albanesi, ritenuti responsabili del reato di “associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti” (art. 74 DPR 309/90).

L’operazione ha impegnato oltre trenta militari dell’Arma di Borgo San Lorenzo e delle Compagnie di Prato e Casalmaggiore, con il supporto di tre unità cinofile di Firenze e Orio al Serio (BG), nonché personale della Polizia albanese, attivata tramite canali di cooperazione internazionale, per il rintraccio di tutti i destinatari della misura, due dei quali rientrati nel Paese d’origine.

I provvedimenti eseguiti nel corso della mattinata scaturiscono da un approfondimento investigativo di una precedente operazione della Compagnia di Borgo San Lorenzo (conclusa a settembre 2018 con l’arresto di nove soggetti per “traffico internazionale di sostanze stupefacenti” importate prevalentemente dall’Olanda) che ha permesso di individuare un’organizzazione composta di cittadini di nazionalità albanese, operante in proprio, che riforniva di cocaina anche il gruppo disarticolato nel 2018.

I riscontri acquisiti hanno consentito di dettagliare la struttura dell’organizzazione, i ruoli di ciascuno e le relative modalità operative, nonché ricostruire le diverse fasi attraversate dagli associati nel loro percorso delinquenziale, come le trattative – dettagliate – con gli acquirenti, comprese le dispute sul prezzo in base alla qualità della sostanza (quando si faceva riferimento, ad esempio, alla sostanza “dura come la pietra”, la proposta di acquisto poteva essere più alta rispetto al normale), la gestione del contante e le strutture logistiche a disposizione. Grazie alla disponibilità di un elevato numero di autovetture a noleggio (alcune delle quali dotate di doppio fondo), utilizzate in maniera alternata dai diversi sodali anche per rendere maggiormente difficoltosa la tracciabilità dei loro movimenti, il gruppo non aveva problemi di mobilità, circostanza che permetteva di poter effettuare le consegne nei luoghi più disparati.

La struttura poteva contare anche su località destinate alla momentanea custodia dello stupefacente, in attesa della vendita, in particolare presso un residence a Prato. Si tratta, dunque, di soggetti ben inseriti nel “mercato della droga” non facenti parte della filiera terminale ma collocati, piuttosto, ad un livello superiore, giacché rari sono stati i casi di vendita diretta a persone dedite al consumo per uso personale.

Elevato, inoltre, il giro d’affari dell’organizzazione criminale, in grado di movimentare in brevi periodi (gennaio – marzo 2018) decine di kg. di cocaina, ceduta a 30/35.000 € ciascuno. La vendita di tale sostanza è stata la mission della loro attività, merce esclusiva, come ha avuto modo di precisare uno dei destinatari della misura, facendo presente all’interlocutore, interessato ad altro stupefacente, che trattava “solo cose che ti rendono allegro”.

Il quadro investigativo raccolto ha, inoltre, permesso non solo di disvelare il sistema associativo ma di documentare anche diverse cessioni di sostanze stupefacenti da parte di altri undici indagati (otto albanesi, due italiani e un marocchino), responsabili di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e, in rarissimi casi, di marijuana in concorso (artt. 110 c.p. – 73 DPR 309/90), nel periodo compreso tra dicembre 2017 e maggio 2018, prevalentemente nel capoluogo e in altre località della provincia di Firenze: quasi duecento gli episodi accertati.

Nel corso dell’indagine erano già state arrestate in flagranza di reato, per detenzione di stupefacente finalizzata allo spaccio, 6 persone e sequestrati 14 panetti di cocaina per un peso complessivo di 14,5 kg., altri 1,2 kg. della medesima sostanza, 2,7 kg. di marjuana, 265 gr. di hashish, due pistole di provenienza illecita e denaro contante per circa 31.485 € (anche in valuta straniera ).

Nella mattinata odierna cinque destinatari della misura sono stati arrestati e condotti in carcere, compresi i due cittadini albanesi (uno dei quali capo indiscusso dell’organizzazione).

Un altro soggetto è tuttora attivamente ricercato.

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