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Operatori turistici manifestano in piazza Santa Croce: "Rischiamo di chiudere tutti"

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Operatori turistici in piazza Santa Croce: "Rischiamo di chiudere tutti" Operatori turistici in piazza Santa Croce: "Rischiamo di chiudere tutti" © Giuseppe Gargiulo Demidoff Viaggi
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Questa mattina circa 400 operatori turistici toscani si sono dati appuntamento in piazza Santa Croce per protestare contro il Governo che non ha avviato un effettivo sostegno a tali imprese particolarmente colpite dalla pandemia da Coronavirus. La manifestazione si è svolta in diverse città italiane.

Il settore è in ginocchio dalla fine di febbraio quando il virus ha iniziato a superare i confini cinesi. Il turismo è un comparto trainante dell'economia toscana per questo Fiavet Toscana ha anche scritto una lettera aperta al presidente della Regione Enrico Rossi e agli assessori Bulli e Ciuoffo.

Tra i manifestanti c'era anche Giuseppe Gargiulo di Demidoff Viaggi. "Il turismo non è solo alberghi, ristoranti e spiagge che stanno riaprendo in questo momento - spiega Gargiulo - ci sono anche i tour operator e le guide turistiche, un ambito che è stato totalmente dimenticato dal Governo. Il turismo in generale produce circa il 13% del Pil ma il settore incide molto di più nella nostra economia se si considera l'indotto".

La riapertura delle agenzie di viaggio è molto difficoltosa anche a causa delle normative regionali che in alcuni casi confliggono fra di loro. "In Sardegna c'è l'ipotesi di poter entrare nell'isola solo con una sorta di patente sanitaria che forse sarà una semplice autocertificazione ma di fronte a questa schizofrenia normativa è difficile districarsi e dare risposte ai clienti. Noi riapriremo il 3 giugno con fatica e prudenza e in attesa delle linee guida".

Di seguito la lettera di Fiavet Toscana

LETTERA APERTA

Al Presidente Enrico Rossi
Agli Assessori Stefano Ciuoffo e Vittorio Bugli

Firenze, 25 maggio 2020

È indiscutibile il peso in termini economici che deriva dalla vocazione turistica della Toscana, dove è diffusa la presenza di un patrimonio artistico e culturale di altissimo valore e dove l’eredità della storia si coniuga in assoluta armonia con una natura ricca di biodiversità, paesaggi e incredibile bellezza. Questo lo spazio operativo che conduce alla professione del tour operator e che nel tempo ha definito la nostra mission: comunicare al mondo il valore della nostra inestimabile eredità, che parla ancora oggi con un linguaggio universale.
In Toscana ci sono più di mille agenzie di viaggi/tour operator.

Non potevamo prevedere una pandemìa con conseguenze tali da impedire la possibilità per tutti gli abitanti del pianeta di muoversi da casa per molto tempo. La salute pubblica è senza dubbio l’elemento più importante e per questo il mondo intero ha smesso di viaggiare. Improvvisamente abbiamo dovuto interrompere la nostra attività, divenuta impraticabile. Resterà tale ancora per molto tempo. La maggior parte dei turisti che tradizionalmente scelgono la Toscana vengono dall’estero, nelle città d’arte in particolare soprattutto da paesi extraeuropei. I viaggi riprenderanno lentamente, per gradi e comunque non prima della prossima primavera. Alla fine di febbraio in pochi giorni un’ondata di cancellazioni ha mandato tutti i conti in rosso. Zero nuovi ordini.

Le nostre aziende sono senza lavoro.

Tutti i dipendenti sono in cassa integrazione (ma non hanno ancora visto un centesimo).

Non abbiamo prospettive di riaprire prossimamente.

Sono tre mesi che partecipiamo a tutti gli incontri: ogni volta ascoltiamo, descriviamo lo stato delle cose, chiediamo ed aspettiamo fatti.

Nel frattempo continuiamo a sostenere i costi per mantenere attive le strutture: affitti, utenze, premi assicurativi, leasing, ratei.

I Decreti del Governo non sono sufficienti: la cifra di 25 milioni, primo ed unico provvedimento a fondo perduto riservato alla categoria a livello nazionale, è del tutto inadeguata.

Le garanzie sui prestiti bancari non hanno dato luogo alle annunciate concessioni di credito: alla data del 17 maggio era stato accolto solo il 6% circa delle domande.

Registriamo le prime chiusure definitive di agenzie di viaggio nella regione.

È in gioco la sopravvivenza di una locale industria dei viaggi: lasciarla morire è una scelta politica.

Se le Istituzioni non intervengono con tempestività, una dopo l’altra tutte le nostre imprese chiuderanno. Verrà disperso il patrimonio di conoscenze e professionalità costruito in decenni dai nostri operatori ed al loro posto, quando gli spostamenti riprenderanno, arriveranno grandi gruppi
in grado di monopolizzare rapidamente il business del turismo in Italia.
Alcune Regioni si sono già mosse con dei provvedimenti mirati: in Lombardia, Puglia, Sicilia, Lazio, Calabria ed altre ancora. Nella lista sorprende la clamorosa assenza della Toscana, una
delle regioni in cui il peso del turismo non è certamente secondario.

Aspettiamo con fiducia. “Pane e non parole” come recitava un adagio del secolo scorso.

Per sopravvivere abbiamo bisogno di liquidità a fondo perduto, presto e con modalità semplici. Determinando gli importi sulla base dei fatturati degli anni precedenti e dei costi per mantenere le strutture attive e poter mantenere i posti di lavoro;

  • Chiediamo strumenti di credito agevolato per le aziende: accanto al Decreto liquidità del Governo, è necessario intervenire in maniera urgente a livello regionale con risorse messe a disposizione delle imprese a tasso zero con rimborso congelato per i primi 24 mesi e diluito in almeno 6 anni;
  • Chiediamo la cancellazione (non la sospensione) di ogni tributo regionale dovuto nel 2020;
  • Chiediamo la sospensione per tutto il 2020 dell’obbligatorietà della polizza su insolvenza e fallimento (Fondo di garanzia) vista la non operatività e la difficoltà di trovare compagnie di assicurazioni disponibili a sottoscrivere tale polizza con le agenzie di viaggio;
  • Chiediamo di operare con decisione e celerità per semplificare e snellire in modo significativo le procedure per l’accesso ai diversi fondi europei che prevedono finanziamenti a fondo perduto di
    progetti legati al turismo;
  • Con le attuali limitazioni il turismo di prossimità porterà nel 2020 risultati modesti e solo alle strutture ricettive. Chiediamo che vengano cancellati i limiti di reddito per accedere al Voucher e inoltre che questo possa essere utilizzato anche nelle Agenzie di Viaggio.

Siamo certi che comprenderete le nostre ragioni.
Siamo disponibili a qualsiasi approfondimento e confronto.

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Commenti 1
  • Mugelli Giampiero

    non solo il turismo è in crisi capisco il Turismo è il nostro petrolio pulito il maggior investimento italiano ma pure le piccole e medie aziende che danno ricchezza alla nostra italia alle P. I. che da mesi non lavorano: come lo sporte altri e non hanno visto un contributo dallo stato e dal governo che non esistono. Un governo che emana solo parole e niente fatti concreti. Siamo una nazione e un popolo in via di estinzione incapace di reagire ad ogni sopruso piagnucolone incapace di tirarsi su le maniche e invertire la rotta invece di aspettare aiuti che non arriveranno da nessuno :

    rispondi a Mugelli Giampiero
    gio 28 maggio 2020 12:40