Una preghiera solenne a porte chiuse per San Godenzo, l'iniziativa di Don Landini

Il parroco di San Godenzo Don Filippo Landini durante la benedizione che ogni sera impartisce con il Santissimo Sacramento chiedendo protezione per il Paese e la Parrocchia. © Gabriele Volpini

Il parroco di San Godenzo, Don Filippo Landini ha celebrato l’ultima messa con i propri fedeli l’8 marzo poi, come tutti i sacerdoti si è adeguato alle disposizioni impartite dalla CEI e continuato a celebrare le proprie funzioni eucaristiche senza pubblico.

“Le porte della Basilica benedettina – ci dice il parroco - sono rimaste sempre aperte, per accogliere i fedeli in cerca di conforto, e ribadisco che celebro ogni giorno la Santa Messa anche senza la loro presenza. Il mio pensiero e la mia benedizione è rivolto a tutti comunque”.

Per tranquillizzare e rimanere in contatto con i propri fedeli, Landini ha deciso inoltre di esporre la teca con il corpo di San Gaudenzio, ad oggi tenuta nella cripta, giusto davanti all’altare: “San Gaudenzio ha il compito di proteggerci in cielo, i parrocchiani usano venire in chiesa per pregarlo e mettere una candela in suo ricordo”.

Stasera (19 marzo 2020) verso le 21.00, nella Basilica Benedettina si terrà il santo rosario senza la partecipazione del pubblico. L’iniziativa richiesta dal Vescovo per festeggiare San Giuseppe è stata accolta da Don Filippo che, a sua volta ha chiesto la partecipazione del Sindaco (con le precauzioni richieste in questo momento), Emanuele Piani, per svolgere un solenne voto al Santo Patrono. “Nella giornata di oggi – ci rivela il religioso – San Giuseppe, io e il sindaco di San Godenzo, Emanuele Piani, faremo un voto a San Gaudenzio, affinché protegga le nostre genti dall’epidemia Se così sarà, il nostro impegno sarà quello di realizzare un tabernacolo in paese, in suo onore”.

Don Filippo ha infatti scritto una preghiera, gentilmente trascritta a mano su una pergamena da una fedele. La preghiera verrà letta e a seguire sarà svolto un solenne voto da parte dei due rappresentanti della comunità civile e cristiana del paese. “Io ed Emanuele in rappresentanza di tutto il paese: la comunità religiosa ma anche quella civile che si rivolge a San Gaudenzio per chiedere la grazia affinché nessun paesano muoia di corona virus. San Gaudenzio rappresenta tutta la gente del nostro comune, anche i non fedeli visto che la nascita del nostro paese è legata alla storia del Santo”.

Una volta firmata, la pergamena verrà arrotolata e chiusa sopra il tabernacolo. “A seguire, avendo chiesto il permesso alle forze dell’ordine locale- prosegue Don Filippo Landini – uscirò dalla Chiesa e farò da solo la tipica processione che dal Municipio si sposta in località Camporenzi per tornare poi in paese svoltando verso località il Cartellino e poi in località Valmori. Rientrerò in chiesa passando per Piazza Dante. Segnerò così una croce con il mio cammino benedicendo tutte le case e le famiglie del paese”.

Una processione particolare anche perché il parroco ha scelto di svolgere un vecchio rituale, con salmi e preghiere in latino specifiche per tenere lontane le epidemie: “ Si tratta di uno dei pochi rituali - spiega il parroco - non tradotti in italiano dopo il Concilio Vaticano II degli anni 60 del 1900. Era utilizzato per proteggere le comunità da pesti, carestie, non si pensava ce ne fosse più di bisogno. In questo momento, io ho sentito l’attualità e l’importanza di riscoprire questo rituale”.

Tutte le famiglie di San Godenzo sono invitate ad un momento di raccoglimento, verso le 21.30 di oggi, per chiedere personalmente la grazia al Patrono e rivolgere a lui una preghiera.