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Rifiuti, la Valdisieve ospiterà un nuovo impianto all'avanguardia: cosa farà il biodigestore

Sarà a Selvapiana e si tratta di un progetto raro in Italia

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Biodigestore a Selvapiana - Render del progetto Biodigestore a Selvapiana - Render del progetto © Aer
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L’impianto di Selvapiana diventerà un “biodigestore” che tratterà fino a 40.000 tonnellate di rifiuto organico all’anno, trasformando l’organico non in compost ma in biochar e porterà alla produzione di #biometano - da mettere in rete o usare come fonte di energia rinnovabile all’interno dei cicli produttivi dell’azienda - e anidride carbonica alimentare, commerciabile anch’essa.

Il progetto sarà presentato alla popolazione dei Comuni della Valdisieve con un’ assemblea pubblica che si terrà a Villa Poggio Reale a Rufina, il prossimo lunedì 4 aprile alle ore 21.00.

Durante l’assemblea, a cui parteciperanno i sindaci, saranno illustrate le caratteristiche tecniche e il funzionamento dell’impianto dal project manager che ha guidato il gruppo di lavoro, dai vertici di AER Spa e da rappresentanti di RE-CORD, il Consorzio di ricerca e applicazione delle energie rinnovabili che ha come capofila l’Università di Firenze.

Crediamo fortemente in questo progetto, la cui eccellenza è testimoniata dalla presenza del Consorzio RE-CORD nel team che lo ha ideato e progettato – dicono i Sindaci dei Comuni soci di AER  – perché doterà la Valdisieve di un impianto all’avanguardia, che consentirà di trasformare i rifiuti organici sul territorio, nel segno della transizione ecologica, senza più portarli in altre regioni o all’estero, rispondendo perfettamente al principio di prossimità, rispettando l’ambiente e allineandoci alle richieste europee di trovare soluzioni che si pongono un traguardo ulteriore rispetto a quello di azzerare la produzione di anidride carbonica, ovvero sequestrare quella presente in atmosfera. Oltre a questo, la realizzazione dell’impianto ci consentirà di rilanciare un’area che rimane destinata dalla Regione Toscana al ciclo dei rifiuti, dandole una destinazione completamente sostenibile, che usa l’organico per produrre sia energia rinnovabile sia un prodotto che rispetta i crismi dell’‘end of waste’ che renderà i nostri terreni migliori”.

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