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"Giù le mani dal Serristori", centinaia in piazza a difesa del nosocomio fiorentino / LE FOTO

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Manifestazione "Giù le mani dal Serristori" - 26 giugno 2020 Manifestazione "Giù le mani dal Serristori" - 26 giugno 2020 © Comune di Rignano sull'Arno
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Molte le persone che ieri sera (26 giugno) sono "scese in piazza" a favore dell'Ospedale Serristori. Cobas aveva ormai da tempo informato della manifestazione che inizialmente sarebbe dovuta avvenire anche con Corteo ma che, a seguito delle mancate regolamentazioni di alcun cortei avvenuti in tutta Italia nelle ultime settimane, non ha ricevuto autorizzazione dalla Questura.

Per tale motivo sono stati decisi due presidi fissi, le persone hanno potuto spostarsi fra un presidio e l'altro ma singolarmente e non tutti insieme. La manifestazioni si è infatti articolata in due momenti: un concentramento con presidio statico nel Piazzale dell’Ospedale/ Piazza XXV Aprile con striscioni, bandiere fiaccole e lettura della piattaforma e poi un secondo momento conclusivo in Piazza Marsilio Ficino, nel centro storico di Figline con un flash mob organizzato dai lavoratori, con fiaccole e con comizio dei promotori.

Al fianco dei cittadini e dei lavoratori dell'Ospedale Serristori anche la Sindaca di Figline e Incisa Valdarno Giulia Mugnai. Presenti anche le altre Amministrazioni Comunali del Valdarno fiorentino, per il quale il nosocomio di Figline resta un presidio di fondamentale importanza, ovvero Rignano sull'Arno e Reggello con i rispettivi Sindaci Daniele Lorenzini e Cristiano Benucci. Presenti anche i gruppi politici del territorio.

"A noi interessa capire se questo ospedale viene messo in sicurezza e quindi deve essere riaperto il pronto soccorso H24, con la subintensiva, con la chirurgia attiva, l'ortopedia, dovranno essere mandati medici, chirurghi, cardiologi, anestesisti. Mancano quattro tecnici di radiologia per riaprire la notte e cinque tecnici di laboratorio analisi. Questa è una proposta accettabile altrimenti la Asl, Rossi e company prendono in giro la popolazione. Annunciamo che il 5 porteremo il Valdarno a Firenze. Questo ospedale deve essere potenziato", spiega Andrea Calò di Cobas.

La manifestazione, infatti, era stata inizialmente organizzata data una mancanza di risposte da parte di Ausl Toscana Centro al riguardo date precise sulla riapertura di servizi sospesi a causa del Covid-19 nell'Ospedale del Valdarno, primo fra tutti il Pronto Soccorso. Solo giovedì sera (25 giugno, ndr) una risposta formale da parte dell'Ausl Toscana Centro con una data di riapertura del Pronto Soccorso h24 del 20 luglio e con la possibilità di un Responsabile nelle 24 ore (Leggi qui l'articolo in questione). La risposta di Ausl non è comunque stata sufficiente per Cobas ed i lavoratori che hanno comunque deciso di scendere in Piazza. Come espresso da Calò, le risorse presenti nell'Ospedale non sarebbero infatti sufficienti a garantire un servizio efficiente nelle 24 ore e per tale motivo l'Ospedale necessita un potenziamento.

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