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Con i suoi "occhioni" cercava la mamma, poi l'abbraccio. Il racconto dei volontari

Il salvataggio del piccolo Nicola. Il racconto di Bartolomeo, 28 anni, del coordinamento misericordie fiorentine, e dei volontari della Pubblica Assistenza Marradi

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Il piccolo Nicola in braccio alla madre dopo il ritrovamento Il piccolo Nicola in braccio alla madre dopo il ritrovamento © N.c.
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Come tutta la stampa da questa mattina (mercoldì 23 giugno) abbiamo dato ampiamente risalto al ritrovamento, in buone condizioni, del piccolo Nicola. Ora vi proponiamo il racconto di un volontario:

 “Lui era in braccio al carabiniere, con due occhioni grandi, guardava tutti, sembrava non capire cosa ci facevamo, era spaesato, ma nulla di più. Non dava affatto l’impressione di essere rimasto solo, al buio, in un bosco, per tutte quelle ore. Ogni tanto chiedeva della mamma che è arrivata ad abbracciarlo poco dopo e noi tutti ci siamo commossi”. A raccontarlo è Bartolomeo, 28 anni, volontario del coordinamento Misericordie dell’Area fiorentina che stamattina è stato tra i primi ad accertarsi delle condizioni del piccolo Nicola, ritrovato nei boschi del Mugello dopo ore e ore di ricerche.

Racconta Bartolomeo: “Quando ci hanno detto che era stato ritrovato, non sapevamo bene in quale situazione lo avremmo visto, la volante dei carabinieri ci ha chiamato, siamo corsi sul posto, su quella stradina sterrata, abbiamo potuto subito vedere che non aveva bisogno di interventi, aveva appena qualche graffio, ma era in salute, vigile, tranquillo nonostante tutto quel trambusto. Tutti eravamo consapevoli di essere davanti a un miracolo”.

“Nella notte ero passato a controllare anche quella strada, in pieno bosco, si sentivano gli animali, mi immaginavo come si doveva sentire un bambino così piccolo da solo, nel buio”.

Bartolomeo era stato assegnato ieri sera al lavoro di coordinamento delle squadre di volontari. “Arrivavano anche persone della zona a unirsi alla ricerca, siccome non c’era campo per il cellulare le squadre dovevano fare riferimento ai vigili del fuoco o ai carabinieri con i gps. Nessuno ha dormito, abbiamo perlustrato tutta la notte e di nuovo abbiamo ripreso le ricerche all’alba. Mi dispiace se ora il mio racconto non è lucido”.

Sono state 8 le Misericordie dell’area fiorentina impegnate - con 27 volontari, 7 mezzi fuoristrada, 1 quad, 2 auto per il coordinamento delle squadre, un mezzo attrezzato per essere un Posto Comando Avanzato - nella ricerca dalle 13 di ieri e che è continuata nella notte, per interrompersi solo qualche ora e riprendere all’alba. 

“Rringrazio di cuore i tanti volontari che si sono impegnati in questa incessante ricerca che per fortuna si è conclusa nel migliore dei modi”, commenta Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento Misericordie dell’Area fiorentina.

Sull'episodio arriva anche la testimonianza dei volontari della Pubblica Assistenza di Marradi, che con la loro ambulanza sono intervenuti per prestare i primi soccorsi al piccolo:

I volontari della Pubblica Assistenza di Marradi hanno effettuato il soccorso del piccolo Nicola, appena ritrovato sul sentiero. La squadra (nella foto), composta dai volontari Stefano Benedettini e Mattia Rontini, è intervenuta autorizzata dal 118 non appena ricevuta la notizia del ritrovamento del bimbo. «La centrale operativa – raccontano i volontari – ci ha autorizzati a intervenire in emergenza e chiedere una volta sul posto quali fossero le necessità. Con noi sul mezzo di soccorso sono saliti un infermiere del soccorso alpino, il luogotenente comandante la stazione carabinieri di Palazzuolo sul Senio i genitori. Il medico ha constatato che il piccolo era in buone condizioni. Ma ha ugualmente consigliato una visita al Meyer per tutti gli accertamenti del caso. Non dimenticheremo mai la sua voce, mentre chiamava la mamma». 

Complessivamente le Pubbliche Assistenze toscane hanno impiegato nelle operazioni di ricerca oltre cinquanta volontari delle associazioni locali e della zona fiorentina, tra servizio sanitario, protezione civile e gruppi cinofili. Il ringraziamento del presidente Dimitri Bettini e del responsabile di protezione civile, Roberto Poggiani è andato a tutti coloro che hanno donato il loro tempo nelle ricerche del bimbo di Palazzuolo. 

 

 

 

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