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Valdarno, FDI: “Studio della Città metropolitana dice che il ponte di Matassino è logoro. Serve un secondo ponte"

Fratelli d'Italia: "Ultima manutenzione del 1968, anno di costruzione". Lo studio evidenzia un avanzato stato di deterioramento

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Ponte sull’Arno a Matassino Ponte sull’Arno a Matassino © Ufficio Stampa Figline e Incisa Valdarno
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Lo studio commissionato dalla Città metropolitana di Firenze evidenzia un avanzato stato di deterioramento del Ponte del Matassino. Del resto, non ci si può aspettare altro da un ponte la cui ultima manutenzione risale al 1968, anno della sua costruzione. La Regione farebbe prima a finanziare la costruzione di un secondo ponte”. A dirlo sono la consigliera regionale Elisa Tozzi e i consiglieri metropolitani di Firenze Alessandra Gallego, Claudio Gemelli e Alessandro Scipioni, tutti esponenti di Fratelli d’Italia, sulla base della relazione dello studio 4Emme service spa per conto della Città metropolitana di Firenze.

“Nessuno vuole fare allarmismo né ridurre una questione così importante per il Valdarno a sterile polemica – dicono Tozzi, Gallego, Gemelli e Scipioni - ma la relazione commissionata dalla Città metropolitana parla chiaro: questo ponte non ha futuro. Emerge che su entrambe le pile che sorreggono il ponte del Matassino si notano evidenti fenomeni di erosione dei basamenti, macchie di umidità nell’intradosso di tutti gli archi, un dilavamento presente in prossimità dell’attacco degli archi con le spalle e le pile e sulle facce laterali, le protezioni laterali sono degradate e danneggiate, i parapetti non sono a norma”. 

“Non solo – continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia -. I timpani presentano fessure, i saggi diretti hanno evidenziato un diffuso stato di ammaloramento dei ferri dell’armatura con riduzione di sezioni in più punti. I risultati delle indagini eseguite su arco, spalle e pile hanno fornito valori minimi per la resistenza del calcestruzzo; e, per i carichi previsti per i ponti di categoria stradale, le verifiche condotte sugli elementi più sollecitati non sono state soddisfatte”.

“In buona sostanza – concludono Tozzi, Gallego, Gemelli e Scipioni - il ponte del Matassino necessita di un monitoraggio costante, anche perché le istituzioni locali per anni hanno abbandonato il ponte, e non si può pensare di andare avanti ancora per decenni con una sola infrastruttura a servizio di una intera vallata. La Regione dovrebbe finanziare un secondo ponte che si affianchi a quello vecchio del Matassino. Perché il ponte di Signa riceverà fondi regionali e il Matassino no? Cosa hanno fatto di male i valdarnesi alla Regione?”.

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