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La Toscana introduce il reddito regionale di reinserimento lavorativo

Il finanziamento complessivo della misura ammonta a circa 23 milioni di euro, stanziati nel bilancio 2025-2027...

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Eugenio Giani Eugenio Giani © facebook
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La Regione Toscana ha presentato ufficialmente il nuovo Reddito regionale di reinserimento lavorativo, una misura sperimentale che sarà operativa da gennaio e che mira a sostenere i disoccupati nella fase di transizione verso una nuova occupazione. Il presidente Eugenio Giani e l’assessore al lavoro Alberto Lenzi hanno illustrato l’iniziativa, definendola uno strumento di politica attiva e inclusione sociale, pensato per accompagnare i lavoratori nella ricerca di un nuovo impiego dopo la perdita del lavoro e l’esaurimento degli ammortizzatori ordinari come Naspi o Dis-coll.

La misura si rivolge a residenti disoccupati con esperienza lavorativa e un Isee inferiore a 15.000 euro, che non possono più accedere ai sussidi nazionali o che, pur avendo maturato contributi, non hanno i requisiti necessari per ricevere l’indennità di disoccupazione. Il sostegno previsto ammonta a 500 euro mensili per un massimo di nove mesi ed è subordinato a un rigoroso sistema di condizionalità: i beneficiari dovranno infatti sottoscrivere un Patto di servizio personalizzato presso i Centri per l’impiego, partecipando a percorsi di politica attiva e impegnandosi nella ricerca di lavoro.

Il finanziamento complessivo della misura ammonta a circa 23 milioni di euro, stanziati nel bilancio 2025-2027. La gestione operativa sarà affidata ad Arti, l’Agenzia regionale Toscana per l’impiego, che curerà la valutazione delle domande, l’erogazione dei pagamenti e il coordinamento con i servizi sociali territoriali. Secondo le stime di Irpet, il Reddito di reinserimento potrebbe coinvolgere oltre 11.000 persone.

L’assessore Lenzi ha avviato confronti con sindacati e associazioni datoriali per illustrare lo strumento e calibrare l’offerta formativa sui settori maggiormente richiesti dal mercato del lavoro. Giani ha sottolineato come la misura rappresenti un intervento innovativo di welfare attivo, orientato non all’assistenza passiva, ma alla ricollocazione attraverso percorsi personalizzati. La Regione monitorerà trimestralmente l’andamento del progetto per apportare eventuali modifiche. Il Reddito non è cumulabile con altre misure nazionali, come l’assegno di inclusione.

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