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La comunità di Sant’Agata in Arfoli rafforza il proprio impegno nell’accoglienza

Tra le famiglie già presenti figurano Alaa e Wesam con i loro quattro figli, tra cui una bambina che necessita...

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Accoglienza Accoglienza © Fondazione Giovanni Paolo II
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La comunità di Sant’Agata in Arfoli, nel Comune di Reggello, amplia il proprio progetto di accoglienza ospitando una nuova famiglia proveniente da Gaza. La parrocchia guidata da don Roberto Brandi accoglie così altri sei profughi, tra cui una bambina di soli tre mesi, arrivata in Italia grazie a un passaporto sanitario rilasciato per le sue condizioni critiche. Nata prematura in un contesto di guerra e privazione di servizi essenziali, la piccola ha potuto raggiungere il Paese tramite un corridoio sanitario internazionale ed è ora presa in cura dall’Ospedale Meyer di Firenze.

L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato due mesi fa dalla comunità parrocchiale, che ha già aperto le proprie porte a tre nuclei familiari. I parrocchiani, sostenuti dalla Fondazione Giovanni Paolo II e coordinati su richiesta della Prefettura di Firenze, si stanno impegnando nel garantire assistenza materiale, sostegno linguistico e integrazione sociale, con particolare attenzione ai minori e al loro diritto all’istruzione e alla crescita. L’accoglienza quotidiana comprende attività di supporto educativo, aiuto nella gestione domestica e accompagnamento nei percorsi scolastici e sanitari.

Tra le famiglie già presenti figurano Alaa e Wesam con i loro quattro figli, tra cui una bambina che necessita di cure continue, e una madre arrivata a novembre con il figlio di cinque anni per motivi sanitari. Le istituzioni locali, rappresentate dal sindaco Piero Giunti e dall’assessora Adele Bartolini, hanno espresso gratitudine verso la parrocchia e verso la Fondazione Giovanni Paolo II, sottolineando come l’accoglienza rappresenti un segno concreto dei valori di solidarietà condivisi dalla comunità. Le famiglie già inserite si stanno integrando positivamente, frequentano le scuole del territorio e stanno avviando percorsi di apprendimento della lingua italiana.

L’arrivo della nuova famiglia è stato vissuto come un dono, accolto con calore dalle operatrici della Fondazione, dagli amministratori locali e dai volontari. Nel quadro dell’impegno della Fondazione Giovanni Paolo II, che opera in contesti internazionali e in Italia a sostegno di profughi e richiedenti asilo, il progetto di Sant’Agata si conferma un esempio di accoglienza diffusa e di collaborazione tra istituzioni, realtà ecclesiali e società civile. Reggello, attraverso le parole del sindaco, ribadisce la volontà di accompagnare queste famiglie nel loro percorso verso un futuro più stabile e sereno.

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