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Questione dei medici di famiglia a Rufina, PD: "Scorretto addossare responsabilità al Comune"

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Sulla questione del quinto medico a Rufina riceviamo dal Partito Democratico locale questa nota che riportiamo integralmente:

"A Rufina da un po’ di tempo è montata una polemica sul fatto che un medico di famiglia( medici di medicina generale) non è più in servizio. Questa dimissione ha creato disagio ad una parte della popolazione. La nomina dei medici di famiglia non è di competenza del Sindaco e nemmeno della AFT (aggregazione funzionale territoriale).   I medici di famiglia non sono dipendenti della ASL svolgono le loro prestazioni in base ad una convenzione nazionale poi recepita dalle Regioni. La nomina viene fatta dalla ASL attingendo da una graduatoria apposita; purtroppo le norme in vigore non permettono nessuna azione coercitiva da parte della ASL, nei confronti dei medici di famiglia, per questo quando un medico viene assegnato ad un territorio non di suo gradimento può rinunciare senza di fatto subire penalizzazioni, questo comporta che le nomine vengano reiterate finché non si trovi un medico interessato a svolgere la sua attività in quel territorio.  E’ chiaro che questo comporta spesso tempi lunghi per le sostituzioni ; nel frattempo la norma prevede di superare il limite di 1500 pazienti per medico da ridistribuire fra i medici presenti per un periodo sufficiente a trovare una soluzione: ciò non significa perdere un medico, i medici a Rufina resteranno cinque.

Questo è il problema che peraltro sta diventando diffuso in tutta la nostra regione, anche nel nostro territorio dove molti altri comuni hanno la stessa sofferenza. Infine sull’ambulatorio di Pomino e delle altre frazioni, è bene chiarire che gli spazi utilizzati dai medici di famiglia dovrebbero essere a carico degli stessi, ma nel caso di Pomino è stata data ampia disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale a garantire uno spazio idoneo, considerata la distanza dal capoluogo.

Apprezziamo e sosteniamo l’operato del Sindaco Vito Maida che in questi mesi ha fatto ogni sforzo per raggiungere una soluzione se pur provvisoria che consentisse ai propri concittadini di avere assegnato un medico condotto tra quelli attualmente in disponibilità sul territorio comunale e per garantire a tutti il diritto di cura e la certezza di risposta ad ogni necessità di salute. 

Per quanto sopra espresso riteniamo pretestuoso e scorretto addossare  responsabilità dell’attuale disagio all’Amministrazione Comunale e al rappresentante della AFT . Sarebbe invece importante impegnarsi tutti affinché vengano modificate le norme che regolano i compiti dei medici di famiglia, anche alla luce della recente emergenza pandemica , sia a livello nazionale e regionale."

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