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Festa dei lavoratori. Gli auguri e la riflessione del PMLI di Rufina

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Primo Maggio Bene Comune Primo Maggio Bene Comune © Bene Comune
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Oggi è il primo Maggio, in Italia la Festa dei Lavoratori. Giunge alla redazione una lettera di auguri da parte del PMLI di Rufina a tutti i cittadini che vogliamo condividere con voi:

Buon Primo Maggio alle lavoratrici e ai lavoratori, alle pensionate ed ai pensionati, alle studentesse ed agli studenti di Rufina e ditutta la Valdisieve.Quest’anno, come già accaduto per il 25 aprile, l’emergenza sanitaria in atto, ma soprattutto le leggi liberticide di Conte, ci costringono a fare a meno della piazza, teatro internazionale storico del Primo Maggio fin da quando la Giornata Internazionale dei Lavoratori fu istituita a Parigi nel 1890.

Noi lo celebriamo con lo stesso entusiasmo di sempre, con le rosse bandiere alle nostre finestre, con spirito rivoluzionario, di classe e di mobilitazione, tratti caratteristici della cultura storica che stanno alla base di questa giornata di lotta.E' di tutta evidenza che i valori che sono scaturiti dalle lotte storiche e dalla data che simbolicamente li rappresenta, non sono anacronistici come vogliono farci credere, così come i diritti conquistati e sotto attacco da decenni non sono obsoleti.Quest'anno il nostro pensiero va anzitutto ai lavoratori della sanità che sono in prima linea, mandati al macello senza protezioni a combattere il virus; allo stesso modo lo dedichiamo alle lavoratrici ed ai lavoratori che ci assicurano i generi di prima necessità alimentare, i farmaci ed i servizi pubblici essenziali, così come agli operai delle fabbriche rimaste aperte per non rallentare produzione, vendita e profitto padronale, assieme ai tanti lavoratori messi in ferie forzate dalle proprie aziende per salvaguardare la cosiddetta “continuità operativa”.

Le istituzioni europee, il governo italiano, le regioni e i comuni hanno riversato fiumi di parole proclamando fulminee ed efficaci soluzioni garantendo che nessun lavoratore sarebbe rimasto indietro; in realtà i contributi ed i sussidi, incluse le casse integrazioni ed i FIS (fondi di integrazione salariale) sono nella stragrande maggioranza dei casi ancora un miraggio. Chi può attinge dai propri risparmi accumulati negli anni con sudore e fatica, chi non può e non ha familiari in grado di aiutarlo, è costretto a chiedere aiuto ai servizi sociali o alla Caritas. Sullo sfondo, la chiusura delle scuole, asili e centri estivi sta mettendo in ginocchio genitori che perdono salario utilizzando miseri ed insufficienti congedi parentali di soli 15 giorni a nucleo familiare, e dai quali i 600 euro di bonus baby-sitter in mesi e mesi di emergenza rappresentano più un insulto che un aiuto pratico.E' evidente che non siamo “tutti sulla stessa barca” e non facciamoci illusioni: frasi come “Ne usciremo tutti migliori”, “insieme ce la faremo”, sono demagogiche e funzionali a favorire una “unità nazionale” che in realtà non c'è e che non può esistere fra padroni e sfruttati. I lavoratori devono agire uniti con i sindacati ed i partiti anticapitalisti ma in autonomia dal governo e dagli industriali respingendo i nuovi sacrifici che saranno chiesti e l'ulteriore compressione dei diritti politici e sociali e dei salari in arrivo, lottando per ottenere 1.200 euro al mese per chi è senza reddito e senza ammortizzatori sociali finché dura l’emergenza del Coronavirus.

Con la pandemia il capitalismo ha mostrato ancora una volta tutte le sue contraddizioni, la sua debolezza ed inadeguatezza a partire dai sistemi sanitari (basti vedere le disastrose politiche sanitarie nazionali e locali che hanno fatto tante vittime nelle Residenze per anziani del territorio) fino allo sciagurato federalismo. La sua economia è capace di muovere miliardi di dollari in pochi istanti, di realizzare armi distruttive, di comunicare con ogni angolo del globo, ma è incapace di garantire l'assistenza ai malati e di difendere la salute della popolazione perchè considera le masse popolari solo carne da macello. Esso non può essere corretto e reso “più umano e migliore”, perché è fondato sulla legge della ricerca del massimo profitto.

Per i marxisti-leninisti della Valdisieve, il Primo Maggio è l'occasione per sottolineare la necessità dell'abbattimento di questa società capitalista, basata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura, e la sua sostituzione con il socialismo in cui ogni individuo godrà di inalienabili diritti a partire da quelli alla salute e ad un lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato.Viva il 1° Maggio, concepito come Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori!

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