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Palazzo Vecchio. E' caccia ai franchi tiratori del Pd

I mal di pancia interni al gruppo consiliare di Palazzo Vecchio emergono durante l'elezione della vice presidente del Consiglio Comunale. Mancano alla conta 6 voti ed è caccia ai franchi tiratori.

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Consiglio comunale Consiglio comunale © Ok!News24
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L'elezione di Barbara Felleca alla Vice Presidenza del Consiglio Comunale è rimasta indigesta ai Dem fiorentini. Ovvero a un terzo dei consiglieri comunali in quota alla maggioranza che non hanno seguito le indicazioni del capogruppo.

Il ritardo dell'inizio del consiglio comunale di lunedì che doveva eleggere la vice Presidente del Consiglio e che invece è iniziato con una mezz'ora di ritardo per l'assenza di tutti i componenti della maggioranza era un segnale.
Una riunione dell'ultima ora per convergere su un nome che accontentasse tutti?
Probabile anche se su Felleca nessuno aveva dubbi. Nè per la figura dell persona nè per quella politica, nè per l'opportunità dato che non essendo lei presidente di commissioni nè ricoprendo altri incarichi era proprio candidata ideale al delicato ruolo.

Poi l'arrivo nel Salone dei Duecento (a sorpresa) del sindaco Dario Nardella che non aveva annunci da fare nè di presentazione di proposte di legge nazionale nè di presentazione del rimpasto di Giunta era il secondo indizio.
Come mai uno dei candidati al primato italiano di sindaci assenti all'assemblea cittadina si presentava in aula? Forse perchè il suo voto poteva avere peso?

Gli indizi che c'è maretta sono due mentre il capogruppo dem Nicola Armentano annuncia la candidatura di Barbara Felleca. Sugli scudi l'opposizione che con Ubaldo Bocci del Gruppo Misto e Lorenzo Masi del M5S sottolineano di come la maggioranza ababia perso un'altra occasione di trovare convergenze dato che il vicepresidente è una figura super partes "Non possiamo sapere alle 15.30 chi è il candidato da votare alle 15.45" sottolineano.
Se la posizione delle opposizioni era nota e scontata (tutte schede bianche) ciò che ha colpito nel segreto dell'urna è stato che alle Felleca sono mancati un terzo dei voti della maggioranza.

Barbara Felleca è stata eletta con 16 voti favorevoli. Un voto è andato alla consigliera Francesca Calì e un voto alla consigliera Donata Bianchi. Tredici le schede bianche e due le schede nulle.
Nel totale sono 17 coloro che non si sono espressi a favore della elezione della Felleca e se si escludono le opposizioni è caccia ai 6 franchi tiratori della maggioranza.

Il dato è evidente e clamoroso. Nel Pd fiorentino ci sono dei mal di pancia. Anzi voci di palazzo precisano che è solo nel gruppo consiliare di Palazzo Vecchio che esistono i malumori.
Certo è che il dissenso di un terzo della maggioranza vuole essere un messaggio forte e chiaro.

Qualcuno non ha digerito il rimpasto di Giunta avvenuto per motu proprio del Sindaco Dario Nardella che si è consultato solo col segretario nazionale del partito Enrico Letta?
Se quel rimpasto scaturito dalla volontà di accontentare tutti ha scontentato molti il problema è che forse il messaggio è rivolto al Sindaco?

Oppure i mal did pancia sono generati da promesse non mantenute in seno alla stessa assemblea cittadina?

Di certo c'è che il capogruppo Nicola Armentano viene considerato troppo decisionista. Una persona che ascolta poco perchè molto impegnato. Anche Dario Nardella appare ad alcuni troppo decisionista e il rimpasto di Giunta calato da Roma ha confermato che ascolta gli altri ma poi decide solo lui.

Adesso è caccia ai franchi tiratori dato che nessuno all'interno del gruppo consiliare, nemmeno nelle calde chat, si è autodichiarato anche se un bel faccia a faccia sarebbe necessario.

Escluso che Francesca Calì e Donata Bianchi si siano autovotate sugli scudi rimangono Stefano Di Puccio, Massimiliano Piccioli, Leonardo Calistri, Massimo Fratini, Laura Sparavigna e Mimma Dardano.
Dagli spifferi di palazzo emerge in loro qualche malumore per motivi diversi. Chi per ambizioni a qualche ruolo promesso e non arrivato, chi per aspirazioni allo scranno toccato alla Felleca, chi per la voglia di cambiare aria, chi per strumentalmente mandare un messaggio.

Certo è che la maretta nuoce alla città e la speranza è che nelle segrete stanze del palazzo dov'è andata in scena la congiura si trovi anche il modo di chiarirsi per il bene della città che ha bisogno di un'assemblea dove la maggioranza sia operativa e non litigiosa fra se e soprattutto che non usi Palazzo Vecchio per dispute politiche interne.



 

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