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Il Cardinale Ernest Simoni al Santuario di Boccadirio ricorda il suo VI anno di Cardinalato

Nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

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Il cardinale Il cardinale © Vieri Lascialfari
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Castiglione dei Pepoli 19/11/2022 – Il Cardinale Ernest Simoni, nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, ha ricordato, presso il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, con una solenne Santa Messa concelebrata dal Rettore del Santuario padre Franco Inversini e da padre Agostino Milesi, il suo VI anno di Cardinalato, alla presenza di grande concorso di popolo che, non facendosi scoraggiare dal tempo decisamente invernale, dalla forte pioggia e dalla fitta nebbia, si è recato al Santuario. 

Da alcuni giorni il Cardinale Ernest Simoni si trova presso il Santuario, accolto dai “Padri Dheoniani” Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, a cui è affidata la cura del Santuario dal 1947, dove ha deciso di trascorrere alcuni giorni in ritiro spirituale, nella preghiera e nella pace tra le Montagne dell’Appennino Tosco-Emiliano, montagne che certamente ricorderanno a padre Ernest quelle del Nord di Albania, dove è nato e dove per tutta la vita ha servito il popolo nell’apostolato a servizio della Santa Chiesa.

Durante questi giorni di pellegrinaggio sulle orme di Maria, il Porporato, non sottraendosi alle fatiche dei suoi 94 anni compiuti lo scorso mese, ha celebrato ogni giorno la Santa Messa, partecipando ai momenti di preghiera comunitari e incontrato al Santuario centinaia di pellegrini, giunti da tutta la Toscana, che, appresa la notizia della presenza del Presule Albanese, si sono recati al Santuario per ricevere una benedizione, per la confessione e per una parola di conforto. 

Commovente vedere il Cardinale nel chiostro, in Chiesa, in sacrestia incontrare ed ascoltare tutti i quali, chiamandolo Eminenza, si sentono rispondere: “Eminenza è Gesù che gronda il suo Preziosissimo Sangue sulla Santa Croce ogni giorno per tutti noi; per noi è morto e risorto dai morti per la redenzione dell’umanità e la salvezza eterna delle anime. Chiamatemi padre Ernest, sono francescano fin da bambino quando, a dieci anni, entrai a Scutari nel Convento “Il Serafico” abbracciando la regola dell’Ordo Fratrum Minorum”.

In questo giorno dedicato a questo speciale anniversario il pensiero va certamente alla Cerimonia in Vaticano di sei anni fa quando, all’Altare della Confessione nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre Francesco, dopo avergli imposto la Berretta Cardinalizia, si chinò sul Cardinale Simoni strappandogli le mani fino a baciargliele, momento che fece commuovere tutto il mondo; il Papa baciava le mani di un “Martire Vivente” come ebbe a definirlo per i suoi quasi 30 anni di ingiusta prigionia e lavori forzati subiti nello scorso secolo in odio alla fede nell’Albania del Regime Ateo Comunista. 

Il neo Cardinale Simoni, al termine della celebrazione,con lo stupore impresso sul volto, con la sua semplicità evangelica, mitezza e purezza d'animo, ebbe a dire commosso: "Che vergogna, che vergogna, il Santo Padre mi ha baciato le mie mani, le mani di un sacerdote, anche se io cercavo di baciare le sue è riuscito a baciarle.... Menomale non ci ha visto nessuno!" Non fu certamente così; difatti, questo straordinario gesto del Santo Padre, fu visto e commosse tutto il mondo nella diretta trasmessa dalla Città del Vaticano. 

Il Cardinale Simoni è l’unico Porporato nella storia millenaria della Chiesa, ad avere sul suo stemma cardinalizio, la catena che richiama alla sua ingiusta prigionia subita in Albania negli anni bui del dittatore Enver Hoxha. La catena è rotta e spezzata dalla Croce di Cristo a testimonianza della vittoria di Gesù sul male, speranza per tutti i credenti; le angherie, le ingiuste ed atroci sofferenze patite da don Ernest non hanno avuto l’ultima parola sulla vita del religioso, condannato più volte a morte, bensì la Croce è trionfata anche in queglianni bui, rompendo le catene del male. 

Il Cardinale Simoni dall’8 dicembre 2016 risiede presso l’Arcidiocesi di Firenze, nominato Canonico Onorario della Cattedrale di Santa Maria del Fiore dove, fu accolto con grande affetto nella Solennità dell'Immacolata Concezione, dal Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, con bellissime parole che ben riassumono il senso ed il grande dono della Porpora donata al sacerdote albanese dal Santo Padre: <Quando il Papa crea nuovi cardinali impone loro la Berretta Rossa pronunciando queste parole: "Ricevere la Berretta Rossa come segno della dignità del cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all'effusione del sangue, per l'incremento della fede Cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa". Sono parole che, per don Ernest non rappresentano una promessa per il futuro, ma il riassunto di tutta la sua vita. Egli è ben degno di rivestire la Sacra Porpora per aver condiviso la sorte di tanti Martiri nel dono di sé per la fede. Sappia, Eminenza, che anche i fiorentini le vogliono bene: siamo infatti lieti di avere tra noi un così insigne testimone di Cristo che,con la sua presenza ci ricorda il prezioso dono che è la fede in Gesù e ci spinge ad essere Fedeli alla sua parola.Preghi per questa Città, Eminenza e per questa Chiesa che tanto bisogno ha di riscoprire le proprie radici di Fede e di renderle capaci di generare frutti di carità e di speranza.

Vieri Lascialfari, Segreteria Card. Ernest Simoni

 

Erano presenti i militari della Locale Stazione Carabinieri di Castiglione dei Pepoli e molti fedeli, pervenuti dall’Arcidiocesi di Bologna, Arcidiocesi di Firenze e dalla Diocesi di Prato. 

Sua Eminenza, ha assistito alla Santa Messa che è stata celebrata all’aperto nel chiostro del Santuario, per l’occasione. La Sacra Effige della Beata Vergine, è stata posizionata straordinariamente all’esterno con ai lati il picchetto dell’Arma dei Carabinieri, ai piedi dell’Edicola Mariana, Sua Eminenza, ha fatto collocare l’inginocchiatoio ed ha assistito al “Divin sacrificio”.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, sono stati raccontati tra la commozione dei presenti, rotta più volta da lunghi applausi, alcuni tratti della vita del Cardinale Simoni, ultimo sopravvissuto ad oggi alle barbarie del Regime Comunista Ateo Albanese, testimone della “Chiesa del Silenzio”, chiamato “Martire Vivente” dal Santo Padre Francesco, che nel Concistoro del novembre del 2016, la ha poi creato Cardinale.

Sua Eminenza dopo avere impartito la benedizione solenne sui presenti, ha recitato la preghiera del Santo Padre Leone XIII dedicata a San Michele Arcangelo.

“Il Dio Onnipotente è salvatore, redentore e legislatore e vuole che tutti gli uomini, che egli ha creato, siano tutti salvati e tanta sarà la gioia in paradiso – ricorda il Cardinale durante l’omelia – l’anima è immortale e se non diverrete puri, innocenti casti e puri come bambini non entrerete nel Regno di Cieli, ci ricorda Gesù «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli».Fratelli e sorelle, non ci stanchiamo di recitare i tre Santi Rosari ogni giorno, come ci invita la Madonna; grande popolo d’Italia, che accogliete ed aiutate da sempre migliaia di poveri dal mondo intero, qui in Italia mi sembra ovunque si respiri l’aria del cielo ogni collina, ogni monte, ogni villaggio parla della Madonna con i tanti santuari e Chiese dedicate alla Santissima Madonna che aiuta e prega per tutto il mondo. Quando il Signore a se da questo mondo, ogni uomo sarà giudicato secondo le sue opere scritte nel libro della vita di ogni uno di noi; ogni opera buona fatta dagli uomini per i poveri, per gli ultimi in questo mondo, avranno una ricompensa immensa la vita eterna e la risurrezione, convertiamoci tutti perché come dice il Signore <Io sono la risurrezione la vita; chi crede in me anche se muore vivrà>”.

 

Cav. Vieri Lascialfari

 

 

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