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Figline-Incisa, Tozzi (FdI): “Boom di accessi al Serristori, ma Giani nega”

La consigliera regionale di Fratelli d’Italia: “I numeri del centro medico avanzato dimostrano che c’è bisogno di un pronto soccorso vero e non di un surrogato.

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Ospedale Serristori Ospedale Serristori © Comune di Figline e Incisa Valdarno
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“Boom di accessi al Serristori, ma il governatore Giani nega. I numeri del centro medico avanzato dimostrano che a Figline-Incisa c’è bisogno di un pronto soccorso vero e non di un surrogato”.
A dirlo è la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi, che interviene dopo l’annuncio del Presidente della Regione Eugenio Giani che ha gelato le speranze sul pronto soccorso del Serristori, perché non ci sarebbero i numeri.

“Il presidente Giani se la sbriga un po’ troppo frettolosamente, annuncia che non si torna indietro ma la necessità c’è. Il Serristori non può essere declassificato a stabilimento aggregato a Ponte a Niccheri ma merita un vero e proprio pronto soccorso h24 - sottolinea Tozzi -. Come può il centro medico avanzato far fronte a tutte le richieste visti i numeri altissimi della stagione estiva? In due mesi quasi 600 pazienti. C'è la necessità di aver un vero presidio sanitario sul territorio, non si può privare dell’emergenza/urgenza un’area così vasta. Non puoi, a richiesta di servizi sanitari, mettere un surrogato di pronto soccorso chiamandolo centro medico avanzato. Va bene razionalizzare le risorse, ma perché i tagli finiscono per riguardare sempre la provincia di Firenze? Alla faccia della tanto sbandierata sanità territoriale”.

“Il Serristori - conclude Tozzi - non è più un presidio degno di questo nome mentre prosegue il “pellegrinaggio” dei pazienti verso il pronto soccorso de La Gruccia di Montevarchi”
 

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